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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “I wanna be your slave” – Maneskin
Brit Awards, stravince Adele, il disco dell’anno è il suo! Per l’Italia i Maneskin, candidati come International Group Of The Year ed International Song Of The Year con il brano I Wanna Be Your Slave, tornano a casa a mani vuote.
Si è svolta la cerimonia dei Brit Awards che ha visto primeggiare Adele. Le classifiche del momento sono completamente dominate da lei, così come anche i premi dei Brit Awards conferiti nella O2 Arena di Londra. L’album dell’anno è il suo così come anche la canzone dell’anno, la sua Easy on me.
Grande innovazione in questa nuova edizione perché sono state eliminate le categorie di genere, quindi non più donne e uomini, ma ci si aggiorna adattandosi al passo dei tempi.
“Capisco perché hanno cambiato il nome di questo premio, ma adoro essere una donna, essere un’artista donna, lo voglio. Non posso credere che una ballata per pianoforte abbia vinto contro così tanti banger”.
Questo il commento della britannica Adele.
Il motivo di questa scelta è facilmente immaginabile:
“Abbiamo voluto celebrare gli artisti esclusivamente per la loro musica e il loro lavoro, piuttosto che per come scelgono di identificarsi o come altri potrebbero vederli”.
In ogni caso, al di là dei generi, le nomination di quest’anno hanno riscontrato il maggior numero di presenze femminili in oltre un decennio, ben 18. Anche se gli uomini continuano a dominare. Uno fra tutti Ed Sheeran che ha reso omaggio a sua moglie nel ricevere il premio come cantautore dell’anno e ha tenuto due memorabili esibizioni nell’arena.
Risale al 2006 l’introduzione dei premi di genere nelle categorie alternative/rock, pop/R&B, dance e hip-hop/rap/grime votati dai fan piuttosto che dagli addetti ai lavori. Lo scorso anno l’album dell’anno fu vinto da un’altra donna, Dua Lipa, che quest’anno ha vinto il voto TikTok per il miglior atto pop/R&B, mentre Sam Fender ha vinto il miglior atto rock alternativo, presentato dal “Rolling Stone” Ronnie Wood.
Un’altra donna ancora ha primeggiato come canzone internazionale dell’anno. La giovanissima Olivia Rodrigo con Good 4 U, mentre, graditissimo ritorno dopo 16 anni è la musica dance che ha visto vincere Becky Hill.
Delusione per i nostri Maneskin, abituati ormai da un anno a questa parte a conquistare premio dopo premio, che invece tornano a casa a mani vuote, seppur con un’altra straordinaria esperienza nello zaino. Lo sguardo è già rivolto al tour che sta per iniziare e voleranno verso il bagno di folla che li attende già da mesi.
Written by: Valentina Proietto Scipioni
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