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Cinema e TV

BRIDGERTON: 2022 vs1800

today28 Marzo 2022

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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Vogue” – Madonna

BridgertonAppena uscita sul canale Netflix è balzata immediatamente nella top ten delle serie più viste della settimana. Sto parlando della seconda stagione di Bridgerton, la serie americana che, dopo una prima stagione in cui ha stupito, divertito e diviso il pubblico si ripresenta per continuare la storia degli otto fratelli inglesi.

Ed ora tocca al giovane Anthony prendere moglie e la famiglia Bridgerton si mobilita.

Una delle serie più attese di Netflix

Ispirata alla serie di romanzi della scrittrice Julia Quinn, racconta la storia di una potente famiglia inglese al tempo della Reggenza, focalizzando l’attenzione sulla società dell’epoca. La famiglia in questione, tra le più ricche e potenti, deve concentrarsi sui matrimoni degli otto ragazzi che sta crescendo e ogni libro racconta la storia di uno dei fratelli. Di conseguenza ogni serie racconta un libro. Nella prima stagione la protagonista era la sorella maggiore, Daphne, mentre la seconda si concentra sulla vita amorosa del fratello maggiore Anthony.

Certo, i libri e la serie tv hanno romanzato in maniera “esagerata” la condizione femminile in quello che dovrebbe essere un periodo a cavallo tra il Settecento e l’inizio dell’Ottocento, ma sta di fatto che nella società, fin dall’antichità, il matrimonio è stato un importante status sociale. Di questo, negli anni, se ne sono occupati sempre gli uomini, che, attraverso contratti, sancivano accordi e spartivano potere e ricchezza.

Poca importanza veniva dato all’amore, non essenziale per gli affari e per la politica. Spesso quando si parla di persone nobili e ricche, si dimentica che la loro era una vita che non ammetteva la libertà proprio su questo argomento.

Sposarsi o meno?

Contrarre matrimonio era, all’epoca, una delle maggiori occupazioni di una famiglia. E la serie parla proprio di questo, tra stereotipi maschili e femminili, improbabili situazioni e qualche reale riflessione. Ciò che ne viene fuori è un’attenzione verso il matrimonio che, per alcuni diventa un’ossessione, una meta da raggiungere a discapito di altri. Penso alle storie che venivano raccontate per mettere in cattiva luce la ragazza di turno, oppure agli scheletri dell’armadio che si ritiravano fuori per screditare anche l’intera famiglia. Per altre era una difficile scelta oppure c’era anche chi era fortemente contrariato da questa scelta, preferendo vivere da zitella.

Trovare marito, però, non era un gioco, ma una vera caccia alla ricchezza e all’innalzamento della posizione della famiglia nella società. Intrighi, complotti, accordi e sotterfugi animavano la stagione dei debutti in società delle giovani in età da marito. La ragazza era vista come merce di scambio, valutata secondo le sue competenze nel ricamare, leggere, cantare, disegnare.

Quanto è cambiata oggi la concezione del matrimonio? E quella della donna? Forse non ci siamo accorte della reale emancipazione che le donne hanno attuato in questi anni. E diamo per scontato tutte quelle libertà e autonomie che abbiamo senza aver lottato per esse. Anche se c’è ancora da lavorare per raggiungere una reale parità.

E le donne?

I personaggi della serie tv, ma anche dei romanzi, sono donne emancipate. Troppo per l’epoca, capaci di pretendere sentimenti e non accettare passivamente ciò che veniva loro imposto, almeno nei personaggi principali. Ci ritroviamo nella famiglia Bridgerton dove grande importanza viene data alla felicità e all’amore, sia per i figli che per le figlie. Ma quanta differenza e quante difficoltà devono affrontare, invece le altre donne della società? Molte e per nulla facili da gestire.

Ma vengono mostrate anche donne che vivono per il solo piacere della ricchezza e dell’apparenza. In poche, invece, cercano di vivere una vita diversa. I personaggi maschili, restano un po’ in secondo piano e non sempre vengono presentati in maniera forte e decisa, come accade in moltissime delle protagoniste.

La trama di Bridgerton è coinvolgente, offre molti spunti di riflessione che però non vengono sviluppati a dovere, senza pensare alla differenza di razza che nel racconto, sparisce, come per magia. Ma il tutto appare comprensibile, perché anche se è presente l’invito alla riflessione, il punto focale della serie resta la spensieratezza.

Sarà per questo motivo che il successo di pubblico è così alto.

Ammettiamolo però… se si vuole approfondire socialmente e storicamente quel periodo non è di certo “BRIDGERTON” a poterci dare le giuste informazioni.

Written by: Teresa Corrado

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