Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Can-Can” di Jaques Offenbach
È una delle icone di Parigi, tappa fissa se si visita la capitale francese, luogo di nascita della danza can can, simbolo della Belle Époque. Abbiamo tutti ben presente il Moulin Rouge, luogo di incontro di artisti di ogni tipo e di chiunque voglia svagarsi passeggiando per il quartiere Pigalle. Grazie agli spettacoli in mostra ogni sera, nel corso dei decenni ha avuto sempre più successo, diventando mèta privilegiata della borghesia parigina.
La nascita
Charles Zidler e Joseph Oller, due impresari teatrali -il primo già proprietario dell’Olympia- prendono ispirazione per il loro nuovo locale, il Moulin Rouge, dal Moulin de la Galette. Un mulino abbandonato, quello della Galette, appunto, era stato reinventato e adibito a ristorante danzante, sulla collina di Montmartre. Un’immagine che ha colpito molto i due impresari, che hanno deciso di costruirci sopra il nuovo cabaret, inaugurato il 6 ottobre 1889, un mulino rosso. Ovviamente non serviva a nulla, dato che di vento non ne passava granché, ma il colore avrebbe certo attirato l’attenzione. E hanno fatto centro.
Il neonato Moulin Rouge diede vita, infatti, a una serie di spettacoli particolarmente invitanti. Incredibile la fama del ballo del can can, divenuto, nel tempo, emblematico del posto. Questa danza ha origine dalla quadriglia e riproduceva l’usanza delle lavandaie del quartiere di sollevare le gonne per ballare più agevolmente. Con lo spettacolo Orfeo agli Inferi di Jacques Offenbach, questo ballo venne istituzionalizzato. Le gambe delle ballerine, mosse al ritmo frenetico della musica, volteggiavano incorniciate dalle loro gonne fluttuanti. E gli spettatori avevano modo di incontrarsi e chiacchierare, ma soprattutto di apprezzare la visuale.
Le star
La locandina disegnata da Toulouse-Lautrec
Innumerevoli gli artisti passati per questo luogo e da cui hanno ottenuto visibilità. A cominciare dalla mitica Edith Piaf e, addirittura, Frank Sinatra, ma uno in particolare ne era frequentatore abituale, prima di tutti gli altri. Era Henri de Toulouse-Lautrec, pittore post-impressionista di fama internazionale, che era solito visitare il Moulin, prendendo ispirazione per le sue opere dalle ballerine del cabaret. Celebri le sue locandine, che promuovevano spettacoli ma, soprattutto, immortalavano la danzatrice più famosa dell’epoca, Louise Weber -detta la goulue, “la golosa”- la sua modella prediletta.
Il presente
La storia del Moulin Rouge comprende una serie di cambiamenti importanti, se si pensa al devastante incendio del 1915, con la successiva ricostruzione, come pure alle varie direzioni artistiche che hanno comportato diversi modi di fare spettacolo. Eppure il Moulin Rouge ha continuato e continua ad avere un grande successo. Lo testimonia, ad esempio, il film del 2001 di Baz Luhrmann, Moulin Rouge! che vede Ewan McGregor e Nicole Kidman in una delle loro migliori performances.
La locandina del film di Luhrmann
La loro storia d’amore ha come sfondo il famoso locale parigino, circondati dai personaggi più in voga dell’epoca; spicca tra gli interpreti John Leguizamo nelle vesti appunto del pittore Toulouse-Lautrec. Un bel ritratto di quel tempo, di come l’ambiente del Moulin fosse stimolante, ma con un assaggio di contemporaneità. Non poteva, infatti, mancare la musica, che nel film consiste in rielaborazioni delle canzoni storiche della musica pop. Ispirato alla Traviata di Giuseppe Verdi, descrive alla perfezione il fascino di un luogo che, ancora oggi, vanta innumerevoli turisti allietati da spettacoli sempre più sorprendenti.
Asessuali: persone che non provano attrazione o desiderio sessuale. Aromantici: persone che non provano attrazione o desideri romantici. Una delle due condizioni non esclude anche l'altra, e ciò non posta le persone aromantiche o asessuali ad essere anaffettive o prive di sentimenti.
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