Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Stupidi ragazzi” – Achille Lauro
A pochi mesi da Fragole, il brano insieme a Rose Villain successo dell’estate e già doppio disco di platino, Achille Lauro annuncia la release di Stupidi ragazzi, il nuovo singolo dal sound avanguardista.
In un testo ricco di citazioni e dal racconto che sembra quasi cinematografico, Achille Lauro presenta “Stupidi ragazzi”, un brano dall’incedere tecno che parla di un amore maledetto, intriso quasi più dal dolore che dal sorriso, in una dinamica che però risulta tanto pericolosa quanto vitale.All’interno del brano cita nell’ordine il regista Michel Gondry, Billie Jean, Giuda e Hiroshima, in un susseguirsi di immagini poetiche e notturne. “Il nostro non era amore, era piuttosto una strage”. Sentimento e attrazione si mescolano in qualcosa di tanto “pericoloso” e per certi versi pessimista, ma inevitabile perché sta nella natura umana essere, di fatto, degli “Stupidi ragazzi”.
Ph. Credits @Achille Lauro Facebook Page
Il nuovo singolo dal sound avanguardista disponibile da venerdì 3 novembre per Elektra Records / Warner Music Italy su tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica.
Il sound di Stupidi ragazzi proviene dal mondo UK garage anni ’90 e lega, grazie alla musica elettronica, un brano pop alle basi urban. Scritto da Achille Lauro con Davide Simonetta, Paolo Antonacci, Zef e Simon Pietro Manzari e prodotto da Davide Simonetta e Zef, è il nuovo capitolo dell’inconfondibile e poliedrico artista.
Racchiude una storia di ragazzi, vittime dei loro amori e del loro destino.
Ph. Credits @Achille Lauro Facebook Page
“Il nostro non era amore era piuttosto una strage”.
Mentre cadono i palazzi / stupidi ragazzi / prima di lasciarsi sono gli ultimi ad amarsi / l’amore in un drive-in l’amore in cristalli / corse di cavalli un bacio e centomila orgasmi / ancora ancora.
Mille citazioni
Il brano parte con un’incedere tecno per raccontare di un amore maledetto, che colleziona più dolore che sorrisi. Estremo, tanto pericoloso quanto vitale, di quelli di cui non si può fare a meno, fatto di contrasti al limite del sostenibile.
All’interno del brano, come spesso succede ne8i testi di Lauro, cita nell’ordine il regista Michel Gondry, Billie Jean, Giuda e Hiroshima. Un nome dopo l’altro si susseguono come frame di un corto cinematografico tra immagini che sanno di ore notturne e poesia. Attrazione, passione, sentimenti mescolati al pericolo di una storia estrema, dalle tinte pessimistiche tanto quanto inevitabili.
Ma, in fin dei conti, rientra tutto nell’umanità delle persone. Nell’umanità degli “stupidi ragazzi”. Concreti e reali più che mai.
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