Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Redemption Song” – Bob Marley
Il 6 febbraio 1945 nasceva Robert Nesta Marley, cantante reggae e attivista che trasmise i valori più puramente africani in tutto il mondo. In due parole: Bob Marley.
Perché non serve più del suo nome per immaginare la rivoluzione che ha portato nel mondo della musica, ma soprattutto nell’immaginario comune. In un mondo in cui il razzismo imperversa, in cui si mettono ancora in risalto le differenze rendendole rilevanti, ci vorrebbe di nuovo un Bob Marley. Un ragazzo partito da zero, con problemi in famiglia, che si ritrova a suonare pezzi di metallo uniti a bastoni e corde per formare una chitarra. In un luogo senza tempo come la Giamaica, con le sue forti tradizioni. Un luogo in cui il senso di ribellione si respira nell’aria.
La vita di Bob è cambiata con la musica, ma anche con la fede. È infatti conosciuto come colui che ha esportato fuori dall’Africa il rastafarianesimo, una dottrina erede del Cristianesimo che fa dell’uguaglianza e dei diritti umani i suoi valori fondamentali. E questo dichiarava Marley, nelle sue canzoni: siamo tutti uguali, e dobbiamo essere tutti liberi di essere quello che vogliamo. Ricordare le proprie radici e farsi forza su quelle.
Un brutto male l’ha stroncato, a trentasei anni. Troppo giovane per morire ma non per cambiare la storia. Le sue canzoni hanno fatto e fanno il giro del mondo portando gli ideali rasta alle orecchie di tutti. Quella meno reggae ma comunque piena di significato è Redemption song, del 1980, quasi alla fine della sua vita. Un testamento, una preghiera che Bob Marley rivolge a Dio e a tutti gli uomini, sottolineando la forza della libertà, chiedendo a tutti di cantare:
Won’t you help to sing
These songs of freedom? –
‘Cause all I ever have:
Redemption songs
La libertà è nostra, nessuno può togliercela. Ma qualcuno ci prova, magari ci riesce, e noi ci dimentichiamo di ciò che ci appartiene.
Emancipate yourselves from mental slavery;
None but ourselves can free our minds.
Have no fear for atomic energy,
‘Cause none of them can stop the time.
How long shall they kill our prophets,
While we stand aside and look? Ooh!
Some say it’s just a part of it:
We’ve got to fulfil de book.
“Liberatevi dalla schiavitù mentale, solo noi stessi possiamo farlo. Non abbiate paura dell’energia atomica, nessuno di loro può fermare il tempo”.
Bob Marley ci mormora, da solo con la sua chitarra, parole di conforto. Accanto agli oppressi, agli emarginati e agli sfruttati, dichiarando, a bassa voce, la libertà che appartiene a tutti.
Parole così semplici, ma così forti. Un brusìo che risuona e si espande come il ruggito di un leone.
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