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Soundtrak da ascoltare durante la lettura: “Blowin’ in the Wind” – Bob Dylan
Bob era un piccolo ventilatore bianco, appoggiato sul pavimento dell’Aula Magna di una scuola. Era troppo piccolo per poter fare aria sufficiente a rinfrescare tutti i ragazzi che frequentavano ogni giorno quella stanza, eppure continuava imperterrito a lavorare.
Un lavoro ingrato. Mai nessuno che si fermasse a dirgli “Grazie, Bob per il tuo lavoro. Oggi mi hai davvero aiutato a sopportare la lezione!“. Mai nessun riconoscimento, come se fosse tutto dovuto a quegli studentelli ingrati.
Quindi Bob, non poteva far altro che lavorare, in silenzio, con solo la confortante e silenziosa presenza di Ben, un ventilatore molto più moderno. E pensava fantasticava. Immaginava di volare in alto, in quel cielo blu di cui vedeva solo uno spiraglio dalla finesta. Sognava di andare lontano.
Ma dove? nel luogo più lontano da quel piano terra di una scuola italiana: la Jamaica.
Aveva per caso sentito uno scorcio di conversazione, che parlava di quel posto, e se n’era innamorato; forse perché era davvero un sogno. Non ne poteva più, Bob, di quel lavoro di pochi Kilowatt, quando aveva sentito che Larry, il ventilatore di un altro istituto, veniva pagato il doppio.
Un giorno si stancò della sua condizione e, pieno di rabbia, iniziò a pensare a cosa fare per uscire da quella svilente condizione. Rompersi una pala? Allentare i bulloni? Smettere di funzionare? Mmm… no, voleva qualcosa di più significativo e d’effetto. Quindi perché non causare un principio d’incendio? Tanto la Jamaica era solo una fantasia irrealizzabile…
A causa di tutto il fumo che ne venne fuori, la scuola venne chiusa per dei giorni ed i ragazzi, grati della pausa di cui avevano bisogno, decisero di premiare il caro vecchio Bob. Lo ripararono e comprarono a Bob e Ben dei biglietti perché potessero volare direttamente verso le fantasie del piccolo ventilatore. Bob stentava a crederci e, impossessato da uno spirito del buon umore, iniziò a fare amicizia con molte persone, tra cui Betty, un condizionatore a muro.
Ciò di cui nessuno dei due amici si accorse, fu che Betty si innamorò di Ben e, gelosa della sua amicizia con Bob, iniziò a rovinare tutti i loro momenti insieme. La vera tragedia arrivò una sera, quando Betty, totalmente inviperita, iniziò a soffiare, direttamente su Bob, un’aria talmente fredda da congelarlo. Ben era in lacrime e, in quella tragedia, nessuno si accorse, finché non fu troppo tardi, degli umani che presero i resti del ventilatore insieme Ben per portarli a rottamare visto che la stagione estiva era ormai finita.
Ancora oggi, si dice, che Betty invochi il perdono di Ben.
Questa bella storiella è stata inventata dai ragazzi di 3F e 3G del L.S.S. J.F.Kennedy, durante un esercizio per allenare la creatività per PCTO con lo staff di voicebookradio.com.
Non è incredibile cosa può nascere da un semplice ventilatore sul pavimento?
Written by: Aurora Vendittelli
Tempo di lettura 4 minuti
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