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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Black Sabbath” – Black Sabbath
Anniversario importante in questo 13 febbraio. Compie 52 anni un album epico che ha segnato la carriera della band inglese dei Black Sabbath e che porta proprio il loro nome. Semplicemente.
13 febbraio 1970: Black Sabbath è il primo album del gruppo hard rock omonimo, pubblicato prima in UK il 13 febbraio 1970, e più tardi negli U.S.A. nel giugno dello stesso anno.
Nasceva qualcosa di storico che cambiò definitivamente la musica. Erano i tempi in cui furoreggiavano rock band straordinarie e i Black Sabbath si imposero ben presto in quella fenomenale triade ribelle che marchiò gli anni settanta in tutto il globo insieme ai Led Zeppelin e ai Deep Purple. Tre tinte distanti fra loro, tre modi diversi e innovativi di interpretare il sempre più incalzante Rock, ma irrimediabilmente connesse fra loro.
Questo album è a tutt’oggi una sorta di “pugno nello stomaco” perché arriva potente con la sua miscela di psichedelia oscura e heavy metal che insegnerà a tutte le band venute negli anni. Oltre ai suoni anche il ritmo del disco ha un impatto molto forte perché rallenta in modo inquietante, conturbante e conferisce a tutta l’esperienza di ascolto un mood da film horror.
Queste particolarità saranno un vero e proprio faro ispiratore a cui guarderanno molti artisti, soprattutto nel nascente genere doom metal e in tutte le migliaia di band metal in generale.
Di certo ci furono all’epoca anche pareri contrastanti. Al di là dell’esperienza musicale del disco c’è da dire che i Black Sabbath portavano con sé un’aura cupa e tenebrosa poiché molto affascinati da tematiche misteriose. Complice anche la copertina dell’album che sollevò numerose polemiche per l’immagine sgranata, la presenza di una strega vrde e la famosa croce rovesciata inserita ad insaputa del gruppo.
“Di sicuro la croce rovesciata non è stata una nostra idea. Quando abbiamo visto la copertina del disco, c’era già, ma suppongo che la richiesta fosse di fare una copertina che accompagnasse il nome del gruppo, e chiunque l’abbia realizzata è partito da quell’immagine e ha fatto il resto. Da lì in poi, ovviamente, nel corso degli anni ce ne sono successe di tutti i colori. Perché vi lascio immaginare che genere di persone si presentava a un concerto di un gruppo chiamato Black Sabbath”. Tony Iommi
Tutte le critiche mosse nei loro confronti furono il motivo per cui, in seguito, decisero di abbracciare tematiche e concetti diversi.
In ogni caso resta il fatto che questo album d’esordio fu davvero una bomba esplosiva e seminò innovazione aprendo nuove strade. Tutto questo nonostante fosse ancora acerbo il loro carattere musicale e fosse ancora immaturo il loro stile che, negli anni, si è strutturato e impreziosito grazie anche ai virtuosismi di tutti i membri della band. Artisti eccellenti, uno ad uno.
Il brano portante dell’album ha il titolo omonimo e ci regala uno dei più famosi riff di chitarra della band. Anche questo portò a non poche polemiche perché è composto da note separate da un intervallo di tritono, considerato nel medioevo di stampo satanico. Da quì alla diffusione di mille leggende metropolitane sul gruppo il passo fu breve.
A più di un cinquantennio di distanza il disco ha venduto più di 2.300.000 copie nel mondo e direi che la cosa migliore da fare oggi sarà mettere le cuffie e intraprendere questo viaggio. Lugubre, malinconico, ma dall’energia che oltrepassa gli anni senza farsi scalfire.
Written by: Valentina Proietto Scipioni
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Raffaele on 13 Febbraio 2022
Brava Valentina!