Parigi, Champ de Mars: questo il luogo prescelto dall’artista svizzero-francese Saype come immensa tela per l’altrettanto imponente messaggio che ha appena voluto lanciare a livello internazionale, un messaggio di riscoperta dello spirito comunitario tra le nazioni.
Non è un caso che l’opera da lui realizzata ai piedi della Tour Eiffel, che si estende lungo il celebre prato per oltre seicento metri, sia stata denominata Beyond Walls e raffiguri una lunga catena umana di mani che si stringono, facendosi forza l’una con l’altra.
Naturalmente, l’artista non si sarebbe mai permesso di deturpare in maniera permanente l’ambiente parigino antistante il monumento-simbolo della nazione: proprio per questo, Saype si è premurato di dipingere il titanico affresco impiegando unicamente sostanze naturali e biodegradabili, quali carbone, acqua, gesso e proteine del latte.
Ma Beyond Walls non è solo una semplice opera: è il primo passo di un grande progetto di solidarietà che unisca tutto il mondo, un ideale di fratellanza che si vorrebbe mantenere indelebilmente nelle menti delle persone anche quando il gesso sarà sbiadito.
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