Ieri è scomparso a 77 anni uno dei registi piu rappresentativi del nostro paese a livello internazionale, Bernardo Bertolucci, malato da tempo e costretto su una sedia a rotelle. È stato l’unico italiano ad aver vinto un oscar alla miglior regia, per L’Ultimo Imperatore, nel 1988.
Oggi la camera ardente al Campidoglio e il saluto di tutto il mondo, da appassionati a grandi personalità dell’arte e non.
Dal 1972, con lo scandalo di Ultimo Tango A Parigi (con Marlon Brando, Maria Schneider, Massimo Girotti e Jean-Pierre Lèaud), dove il sesso è visto come unica risposta al conformismo del mondo, è esplosa la sua notorietà, confermatasi poi con le lotte contadine di Novecento (con Rober De Niro, Geràrd Depardieu e molti altri nomi prestigiosi a livello internazionale).
Era stata rivelata da poco l’intenzione di Bertolucci di fare un nuovo film gioioso ambientato in tre stanze, ma ciò non è stato possibile.
Dipinto da tutti come un grande amico, generoso e straordinario, è considerato l’ultimo grande maestro del Novecento. Nonostante la notizia scioccante, la sua impronta è forte e film come Piccolo Buddha, Il tè nel deserto, The Dreamers e molti altri, rimarranno a parlare per lui per sempre.
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