Era il 4 luglio del 2003 qiando si spegneva la profonda voce del re della disco music, Barry White. Il suo esordio musicale avviene a soli 11 anni, nel fortunato singolo di Jesse Belvin, Goodnight My Love, in cui suona il pianoforte, ma da lì al successo vero e proprio intercorrono anni in cui la vita da strada sembra portarlo nella direzione sbagliata.
La profondità del suo timbro arriva al cuore come la sua sfortunata adolescenza in una Gang, che l’ha portato al carcere minorile per sette mesi, esperienza che lo segna profondamente; ma quel dolore diverrà poi il preludio per una carriera musicale segnata da numeri strabilianti: 100 milioni di dischi venduti e la vittoria di due Grammy award.
Il giovane Barry White cambia strada ed entra a far parte di alcune band, ma la fortuna arriva nei primi anni 70, in seguito al proficuo incontro con la Love unlimited con cui poi registrerà nel 72 From A Girl’s Point of View We Give to You… Love Unlimited, che vende più di un milione di copie.
Poi l’esordio da solista nel 73 con I’ve Got So Much to Give. Comincia così a collezionare un successo dopo l’altro: citiamo Never, Never Gonna Give You Up, Can’t Get Enough of Your Love, Babe, You’re the First, the Last, my Everything, You see the trouble with me, Your Sweetness is My Weakness, Just The Way You Are.
Le condizioni di salute peggiorano considerevolmente a causa del peso corporeo, fino a portarlo alla morte precoce a soli 59 anni.
You’ve given me much more than words could ever say
Oh my dear I’II be right here until my dying day
I don’t know just how to say all the things I feel
Berry White ha donato alla musica tutto sé stesso e citando i versi della canzone “Never, Never Gonna Give You Up”, ha dato molto di più di quello che le parole potrebbero dire, e soprattutto i sentimenti che evocano le sue canzoni, rese ancora più profonde dalla sua voce seducente, non si possono esprimere, se non attraverso i grandi numeri di cui è insita la sua travolgente carriera.
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