Il 15 ottobre 1935 nasce il cantautore statunitense Barry McGuire.
Esordisce nel 1961 con il singolo The tree, per poi unirsi a Berry Kane nei New Christy Minstrels.
Nel complesso la sua carriera musicale sarà scostante tra l’influenza del Christian Rock, movimento al quale aderirà degli anni ’70 con scarsi risultati, il ritiro dalla scene negli anni ’80 e il ritorno con band, vedi i Talbot McGuire.
La sua fama si deve alla carriera da solista che intraprende dopo aver lasciato i New Christy Minstreals. Cantautore rock folk, cavalca la scia dei rivoluzionari anni ’60. Eve of destruction, sebbene le censure a causa del suo testo contro il governo statunitense, arriva alla prima posizione della Billboard hot 100.
La canzone, scritta da P.F. Sloan, è il suo più grande successo. È la storia delle tensioni politiche che attraversano il globo negli anni della controcultura.
La Cina di Mao, il Vietnam, il conflitto israelo-palestinese, il razzismo che pervadeva l’America, la guerra fredda che si combatteva tra tecnologie avveniristiche sono i temi che in modo pungente tocca il brano.
Nel ’67 McGuire prende parte anche a film The President’s Analyst con James Coburn, Old Wrangle e nel ’71 lo vediamo in Werewolves on Wheels. Anche il musical si rivela nelle sue corde: viaggia per un anno con la compagnia Off- Broadway per la rappresentazione di Hair, inno all’opposizione dell’interventismo statunitense in Vietnam.
Figlio del suo tempo, il suo brano simbolo viene intonato nell’unica grande voce dei giovani che tra i cori nelle piazze si infiammavano di rivoluzione e sognavano pace e amore in un mondo sull’orlo della distruzione.
“And you tell me over and over and over and over again my friend/you don’t believe we’re on the eve of destruction/you don’t believe we’re on the eve of destruction”.
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