BarbascuraX al MONK: Cronache di autodistruzione
Scritto da Mariahelena Rodriguez il 15 Settembre 2020
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “The Violence”- Rise Against
Lo scorso fine settimana si è tenuta al MONK di Roma il nuovo spettacolo di BarbascuraX (il vero nome è volutamente un mistero) a cura dell’associazione TLON fondata da Maura Gancitano, Andrea Colamedici e Nicola Bonimelli.
Già autore di Il genio non esiste (e a volte è anche un idiota) BarbascuraX è un chimico, divulgatore e musicista che negli ultimi anni ha avuto un discreto successo su YouTube con il suo format Scienza Brutta.
Dopo il tour dello scorso anno, che porta il nome del libro e con cui ha mostrato a tutta Italia che in fin dei conti quelli che noi chiamiamo geni sono semplicemente persone che “han fallito e ritentato più di altre”, ritorna con Cronache di autodistruzione.
Lo spettacolo
Un’ora e mezza a metà tra conferenza e stand-up comedy, in cui Barbascura con sferzante ironia passa in rassegna delle dinamiche di una delle specie più contro natura del pianeta: l’uomo. Tra risate e battute incentrate anche sull’assurdità della situazione mondiale di oggi, è capace persino di tirare in ballo il principio di indeterminazione di Heisenberg -non il chimico di Breaking Bad, l’altro, il fisico- semplificando concetti che necessiterebbero anni di lezione: è il professore che tutti vorrebbero.

Il chimico riesce con grande sagacia a smascherare la nostra presunzione antropocentrica d’essere indispensabili: non dobbiamo salvare il pianeta, senza di noi la natura continuerebbe a fare il suo corso. Si riprenderebbe lentamente tutto ciò che le abbiamo strappato. Quel che bisogna fare è salvarci da noi stessi e prendere atto del peso delle nostre azioni su scala mondiale.
E se non volete farlo per me, fatelo almeno per la regina: è un reperto storico sopravvissuto a due estinzioni di massa non possiamo permetterci di perderla
BarbascuraX
Bisognerebbe fare lo sforzo di adattarsi ai ritmi e alle risorse del pianeta terra e tentare di scongiurare l’Overshoot Day che ogni anno arriva sempre prima. La commissione europea si è prefissata l’obbiettivo di tagliare almeno metà delle emissioni entro il 2030: ma le parole servono a ben poco. La speranza è che sull’orlo dei +1,5 gradi -il limite auspicabile- l’essere umano riscopra il suo spirito di sopravvivenza ed intelligenza, che è ciò che lo rende eccezionale.
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Opinione dei lettori
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