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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Eleanor Rigby” – The Beatles
Entrando al liceo scientifico ci si aspetta di tutto tranne di fare più ore di latino che di scienze.
Per questo sono andata ad indagare, a cercare di capire perché in un istituto scientifico si studia la materia più classica tra tutte.
Ed è proprio questa la prima domanda che ho posto al professore Augusto Santelli, docente di letteratura italiana, latina e geostoria al Kennedy.
“Il latino si studia innanzitutto per la nostra preparazione linguistica ma anche e soprattutto per capire le etimologie delle parole, per abituare il cervello alla logica […] e per comprendere molte caratteristiche importanti delle lingue neolatine”
(Augusto Santelli)
In pratica lo studio di questa materia vi permetterà di comprendere alcuni procedimenti di lingue come il tedesco, che a primo impatto sembrano impossibili da imparare.
Ma di per se lo studio del latino permette di arrivare a conoscere ancora meglio gli aspetti del nostro passato.
Ho approfittato poi dell’occasione per chiedere al professore come avvicinare i ragazzi al latino
“La prima parte è collegata ovviamente allo studio lessicale e grammaticale-sintattico. Poi li aiuto a saper focalizzare l’attenzione sui singoli termini per poter arrivare a una traduzione che sia precisa e fondata del testo che si ha davanti”
(Augusto Santelli)
Ecco a voi i 3 consigli del professor Santelli per non temere più la lingua di Virgilio:
La mia chiacchiera si è conclusa, come di consueto, con una domanda particolare…
“Sicuramente Catullo, se pensiamo alla rottura degli schemi o anche per I temi affrontati”
(Augusto Santelli)
Beh che dire, non poteva scegliere autore migliore. Che come ci racconta Alice nel suo articolo su questo sommo poeta: è “Uno de noi”.
SCRITTO DA: ZAHRA, 4D
Written by: Ro Vendittelli
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