Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Time has told me”- Nick Drake
Voicebookradio.com entra in una storia avvolta dal mistero. Sviscerando la vita di Nick Drake, attraverso la sua musica poetica e maledetta, scopriremo se il Godot, tanto atteso, giungerà nelle mani del poeta maledetto.
La storia di un genio in un atto, tutto dentro una stanza
Siamo alla fine degli anni ’60, un anno di svolta, ma il successo arriva in punta di piedi.
Ci troviamo a Cambridge. Qualche giovane ragazzo britannico, tra cui Ian MacDonald, ha voglia di suonare il profumo della libertà.
“La mia stanza fu il luogo dove accadde. La porta era aperta, e la gente andava e veniva come voleva”
Ian MacDonald, amico intimo di Nick Drak, racconta in un saggio dedicato a lui, nel 1999.
Tutti con uno strumento in mano, una montagna di sigarette sparse per l’appartamento e la puzza del tabacco, in quella camera del King’s College, si illumina un solo vero poeta maledetto: Nick Drake. Tutto il sogno in una stanza, pregna di un successo giunto troppo tardi.
Nick Drake
«C’erano una dozzina di scansafatiche che ascoltavano i musicisti che c’erano tra noi, quando Paul Wheeler appoggiò la chitarra e ci presentò un suo amico, che sedeva zitto al suo fianco: “Nick”, disse».
Ian MacDonald, amico intimo di Nick Drak, racconta in un saggio dedicato a lui, nel 1999.
Un ragazzo dal portamento elegante, di poche parole. In quella stanza, il suo biglietto da visita, il suo specchio, è la musica. L’unica via per raccontare di sé, evitando di parlare, senza mai davvero comunicare qualcosa.
Il vociferare caotico smette di creare rumore. Si avvicinano quieti, ascoltando entusiasti cosa stesse cantando.
Nick ormai è troppo dentro, per capire cosa sta accadendo intorno a lui. Sguardo basso, occhi candidi, profondi. La musica è una sirena che rapisce la sua tormentata fantasia, la quale lo porta a creare, in quella stanza, uno dei dischi odierni più venduti: Five Leaves Left.
Il ’69 è giunto al termine: Woodstook sta per arrivare, Armstrong è sbarcato sulla Luna
Il successo di Nick purtroppo non arrivasubito, è ancora in fervente attesa sulla soglia della porta, mentre Godot non si sa quando busserà, annunciandogli finalmente la venuta della sua fama clamorosa.
“E mentre aspettiamo non succede niente. Nessuno viene e nessuno se né va.”
Aspettando Godot, Samuel Beckett
Dell’uscita di quel capolavoro di Five Leaves Left si accorgeranno in pochi. La sua vita oscilla in questo pendolo d’attesa, proprio come succede a Lucky e Pozzo nell’opera strabiliante di Samuel Beckett: Aspettando Godot.
Una sintesi perfetta che incarna la sua vita, non solo musicale, ma anche sentimentale.
La speranza è l’ultima a morire, così vuole esprimere il concetto di vita, attraverso delle semplici parole in un brano come Time has told me, scritto in quella stanza nel ’69. Una canzone che sintetizza l’attesa, ma stavolta in chiave positiva.
Nella sua carriera Nick non troverà mai un punto di svolta, giungerà solo dopo la sua morte, ma almeno il nostro immaginario Godot, facendolo vivere nell’attesa, gli ha regalato ciò che di più bello può giungere a noi oggi. Ecco a voi Nick Drake, in tutta la sua essenza:
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: "Io sì" - Laura Pausini Nelle ultime ore i Golden Globe 2021 hanno monopolizzato l'attenzione di tutti i cinefili e di molti fan della canzone italiana. Quella 2021 è stata un'edizione particolare, posticipata al 28 febbraio a causa della pandemia. C'è stata anche continuità, comunque, visto che a condurlo per la quarta volta sono state le mattatrici del Saturday Night Live Show, Tina Fey […]
Post comments (0)