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Cultura

Facciamo un gioco: ascoltiamo gli altri?

today18 Agosto 2021

Background
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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Parole in circolo” – Marco Mengoni

Avete mai notato come iniziare una conversazione, un discorso, sia sempre più complicato?

Le parole, dolci e amare allo stesso tempo, scorrono lontane dalla nostra bocca proprio quando ci servono, oppure restano impigliate in qualche punto del sentiero che dal cuore o dalla mente porta alla bocca.

A volte, soprattutto se sei una adolescente, pensi che è meglio così, perché sai che se il tuo interlocutore è un adulto, allora hai 90% di probabilità di non venire ascoltato.

“In un mondo pieno di frenesia e arrivismo,
sono rimasti in pochi quelli che hanno la voglia di ascoltare il rumore di una piuma che cade.”
(Fabrizio Caramagna)

Ma questo non è un problema che ha solo la generazione Z:

Le persone ascoltano solo se stesse

Più passa il tempo, più cercherai di venir ascoltato, più incontrerai persone che fanno finta di farlo, ma che ascolteranno solo se stesse. Perché alle persone piace parlare e si inebriano del suono della loro voce e delle loro parole. In queste occasioni il mio consiglio è di mettere uno specchio al vostro posto e andarvene. Non si accorgeranno della differenza.- 

In un mondo egocentrico  -solo in teoria il mondo è eliocentrico. In realtà al centro di tutto c’è l’ego delle persone- come il nostro, i problemi più importanti delle persone sono i propri e raramente in una situazione il quadro generale viene considerato.

Un esempio: due macchine si trovavano su una strada a doppio senso, ma grande come una strada a senso unico, e si dirigevano nella stessa direzione; improvvisamente si trovarono davanti ad un furgoncino rosso che accanto alle macchine non sarebbe passato. La strada così si cristallizzò perché, effettivamente, sarebbe bastato che il furgoncino indietreggiasse un po’ e arrivasse allo spiazzo pochi metri più dietro. Invece il guidatore scese ed iniziò ad inveire contro le macchine parcheggiate e ad urlare agli altri due guidatori di fare delle manovre assurde per creare lo spazio per farlo passare. Qualcuno provò a dire al guidatore del furgone di andare un po’ più indietro, ma fu una fatica sprecata.

La gente non ha pazienza e vuole per forza fare i propri comodi a discapito degli altri. C’è molto egoismo in giro: ognuno pensa a se stesso e alla sua comodità. “

Come mi ha raccontato Nicoletta, che insieme a me ha visto la scena che ho usato come esempio. – Non sapevamo se ridere o piangere in quella circostanza-. 

Siamo tutti come il guidatore del furgone, presi così tanto dai nostri problemi da non pensare a quelli altrui.

Questo porta a ferire gli altri e a creare incomprensioni che si risolverebbero se ascoltassimo le parole altrui.

“Sentire è facile perché è esercizio dell’udito, 
ma ascoltare è un arte perché si ascolta
anche con lo sguardo, con il cuore, con l’intelligenza.”
(Enzo Bianchi)

Written by: Aurora Vendittelli

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