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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Parole in circolo” – Marco Mengoni
Avete mai notato come iniziare una conversazione, un discorso, sia sempre più complicato?
Le parole, dolci e amare allo stesso tempo, scorrono lontane dalla nostra bocca proprio quando ci servono, oppure restano impigliate in qualche punto del sentiero che dal cuore o dalla mente porta alla bocca.
A volte, soprattutto se sei una adolescente, pensi che è meglio così, perché sai che se il tuo interlocutore è un adulto, allora hai 90% di probabilità di non venire ascoltato.
“In un mondo pieno di frenesia e arrivismo,
sono rimasti in pochi quelli che hanno la voglia di ascoltare il rumore di una piuma che cade.”
(Fabrizio Caramagna)
Ma questo non è un problema che ha solo la generazione Z:
Più passa il tempo, più cercherai di venir ascoltato, più incontrerai persone che fanno finta di farlo, ma che ascolteranno solo se stesse. Perché alle persone piace parlare e si inebriano del suono della loro voce e delle loro parole. – In queste occasioni il mio consiglio è di mettere uno specchio al vostro posto e andarvene. Non si accorgeranno della differenza.-
In un mondo egocentrico -solo in teoria il mondo è eliocentrico. In realtà al centro di tutto c’è l’ego delle persone- come il nostro, i problemi più importanti delle persone sono i propri e raramente in una situazione il quadro generale viene considerato.
Un esempio: due macchine si trovavano su una strada a doppio senso, ma grande come una strada a senso unico, e si dirigevano nella stessa direzione; improvvisamente si trovarono davanti ad un furgoncino rosso che accanto alle macchine non sarebbe passato. La strada così si cristallizzò perché, effettivamente, sarebbe bastato che il furgoncino indietreggiasse un po’ e arrivasse allo spiazzo pochi metri più dietro. Invece il guidatore scese ed iniziò ad inveire contro le macchine parcheggiate e ad urlare agli altri due guidatori di fare delle manovre assurde per creare lo spazio per farlo passare. Qualcuno provò a dire al guidatore del furgone di andare un po’ più indietro, ma fu una fatica sprecata.
“La gente non ha pazienza e vuole per forza fare i propri comodi a discapito degli altri. C’è molto egoismo in giro: ognuno pensa a se stesso e alla sua comodità. “
Come mi ha raccontato Nicoletta, che insieme a me ha visto la scena che ho usato come esempio. – Non sapevamo se ridere o piangere in quella circostanza-.
Siamo tutti come il guidatore del furgone, presi così tanto dai nostri problemi da non pensare a quelli altrui.
Questo porta a ferire gli altri e a creare incomprensioni che si risolverebbero se ascoltassimo le parole altrui.
“Sentire è facile perché è esercizio dell’udito,
ma ascoltare è un arte perché si ascolta
anche con lo sguardo, con il cuore, con l’intelligenza.”
(Enzo Bianchi)
Written by: Aurora Vendittelli
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