Una legge ha reintrodotto la materia una volta conosciuta come “educazione civica”
Argomento spinoso sin dalle prime indiscrezioni della nuova maturità è stato il tema della “educazione civica”. A partire dal 2019, infatti, tra le materie d’esame alla maturità è comparsa “Cittadinanza e Costituzione”, che altro non è che il ritorno di una materia esistente fino a qualche anno fa e poi sparita.
L’insegnamento di questa “nuova” materia è stato introdotto con una legge dello stato che disciplina le ore di insegnamento annue (33), gli argomenti trattati in programma e la presenza in pagella del voto. Questa notizia ha spaccato l’opinione pubblica: da una parte abbiamo molte persone convinte che inserire questa materia sia di fondamentale importanza per i ragazzi e la loro formazione come cittadini, dall’altra c’è chi invece la ritiene una riforma a metà.
A quanto pare, infatti, non ci saranno nuove assunzioni per creare la figura del docente di Cittadinanza e Costituzione, ma saranno altri professori di ruolo a tenere queste lezioni. Così, invece di avere una figura specializzata nell’ambito giuridico-economico (come un professore di Diritto), saranno docenti di altre materie (prevalentemente umanistiche) a curare la preparazione degli alunni.
Quello che però è interessante analizzare è proprio il punto di vista degli studenti: tra i banchi infatti ci troviamo ormai la Generazione Z (i Millennials ormai hanno quasi tutti conseguito il diploma), cioé quei ragazzi nati nel secondo millennio e che sono nativi dell’era del web. I ragazzi in questione sono come proiettati in un altro mondo per via del tempo in cui sono nati e in cui stanno crescendo, perciò questo insegnamento dovrà essere abbastanza “smart” per loro.
Le nuove generazioni si stanno anche rivelando molto più informate sul mondo che le circonda rispetto ai loro predecessori, ma contemporaneamente sono quelle che hanno abbandonato l’interesse verso la politica e le vicende d’interesse internazionale. Resterà da vedere se questa materia riuscirà a far appassionare gli studenti al diritto e al costituzionalismo, oppure se si rivelerà un buco nell’acqua.
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