Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano: “Deep Waters – Agua Roja”
Durante una frigida ma soleggiata mattina di questa settimana, non una qualsiasi bensì quella della Fashion Week maschile di Milano, Giorgio Armani ha presentato il suo ultimo concept: RE-A, acronimo di “Recycled Emporio Armani”.
Parte conclusiva di uno show ben più esteso dal titolo “The Man in the Magnifying Glass” (“L’uomo nella lente d’ingrandimento” ndr), RE-A viene lanciata come una capsule collection sperimentale fatta di tessuti che spaziano dal denim alla lana, interamente rigenerati, accompagnati da cotone organico e tela.
Gli ultimi quindici gloriosi minuti di uno dei défilé più attesi dell’intera Fashion Week sono stati accompagnati da un gruppo di modelli in tenuta sportiva dai toni rigorosamente fumé, come da più di quarant’anni a questa parte piace a “Re Giorgio”: parka imbottiti; giubbotti con cappuccio; giacconi peacoat; moon boots; felpe e borse trapuntate grandi circa un metro quadrato tutti realizzati in écru (termine col quale si indica la condizione originaria/grezza di tessuti e filati ndr) su molti dei quali viene apposta, quasi come un mantra, la frase “I Am Saying Yes to Recycling”.
Lo stilista piacentino stesso si è detto particolarmente soddisfatto della sua ultima “creatura”, così tanto da definirla una “promozione per tutta la Terra”, all’interno del suo spazio espositivo personalizzato nella zona sud di Milano, dinnanzi a una moltitudine dei principali rappresentanti dei media italiani e internazionali ai quali ha rivolto anche una scherzosa dichiarazione rispetto alla cosiddetta “Megxit”.
Dato che il secondo genito di Lady D e la sua consorte Meghan Markle hanno recentemente espresso la volontà di allontanarsi dai doveri di palazzo in favore di una vita da “normali” cittadini, Armani sta pensando di offrire lavoro al principe Harry, impiegandolo come modello/testimonial per la campagna promozionale della sua ultima collezione e scherzando afferma:
Sapete, ora le cose sono cambiate, ho pensato che forse potremmo fare una campagna pubblicitaria su misura con il principe…questo è uno scoop!
Che il duca di Sussex stia già facendo le proprie valutazioni su quale proposta preferire, se quella del guru della moda nostrana o quella altrettanto recentemente avanzatagli dal colosso dei fast food americani Burger King?
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