La causa legale durava da ben due anni, fino a che, il 15 marzo, un tribunale federale della California ha dato ragione a Qualcomm, obbligando Apple a pagare un risarcimento di 31 milioni di dollari.
Il verdetto finale è arrivato venerdì a San Diego dopo un processo, durato due settimane, che ha contrapposto Qualcomm (uno dei più grandi produttori di microprocessori al mondo) ad Apple, ex partner e ora avversaria.
Nel 2017 l’azienda di Cupertino venne accusata di utilizzare su iPhone 7, iPhone 7 Plus, iPhone 8, iPhone 8 Plus e iPhone X tecnologie provenienti da brevetti di cui non aveva mai pagato la licenza, appartenenti proprio a Qualcomm. In breve, questa tecnologia aiuterebbe gli iPhone a connettersi rapidamente a Internet e a prolungare significativamente la durata della batteria.
Ma non finisce qui
La guerra a colpi di tribunale tra i due colossi ex alleati va avanti dal 2017 quando Apple presentò una causa da 1 miliardo di dollari contro Qualcomm, accusandola di monopolizzare il mercato di chip.
L’azienda produttrice di microchip avrebbe illecitamente aumentato i prezzi dei propri prodotti, arrivando a chiedere royalties ingiustificate. In pratica, per gli avvocati di Apple, Qualcomm avrebbe usato a suo vantaggio il monopolio che detiene sul mercato per non rispettare gli impegni FRAND (leggi che obbligano a concedere alcuni brevetti, considerati standard nel settore tecnologico, in modo equo, ragionevole e non selettivo), facendo quindi pagare royalties molto più alte del dovuto. La controquerela iniziale presentata da Qualcomm negava invece tutte le accuse imputando all’azienda di Cupertino di aver semplicemente preteso minori costi di licenza.
Nei mesi successivi Qualcomm avrebbe inoltre accusato Apple di aver rubato segreti commerciali e di averli condivisi con la rivale Intel allo scopo di migliorare le prestazioni dei chip prodotti. La controversia si è così frammentata in numerose cause legali in diversi Paesi, diventando una maxi causa globale.
A dicembre del 2018 Qualcomm incassava la sua prima vittoria in Cina sul fronte dei brevetti: il tribunale di Fuzhou avrebbe riscontrato una violazione da parte di Cupertino di due brevetti Qualcomm, emettendo un’ingiunzione preliminare che vietava l’importazione dei modelli iPhone 6s, iPhone 7, iPhone 7 Plus, iPhone 8, iPhone 8 Plus e iPhone X.
In Germania Qualcomm aveva inizialmente intentano ben sei cause contro Apple relative ai brevetti, riuscendo ad ottenere da dicembre 2018 il divieto di vendita dei modelli di iPhone 7 e 8.
Chi ha vinto?
Dopo il responso di venerdì scorso, non resta che aspettare il verdetto della sentenza da 1 miliardo di dollari prevista per il 15 aprile.
Riuscirà Qualcomm a vincere di nuovo?
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