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Antonino Pio, il successore di Adriano, deve il suo soprannome alla devozione per il suo predecessore.
Adriano, fu effettivamente l’unico motivo per cui il nuovo imperatore e il Senato si scontrarono: il buon, caro e scontroso Imperatore non era ben visto dai vecchi aristocratici, che, infatti, non volevano farlo seppellire e divinizzare; ma Antonino fu sufficientemente risoluto sulla questione.
Sembra brutto da dire, ma bisogna essere onesti: Antonino non fu né la prima, né la seconda scelta di Adriano; bensì l’ultima rimasta.
Teoricamente la prima scelta di Adriano fu un signore di nome Lucio Giulio Urso Serviano che, ma guarda un po’ che caso, era anche uno dei suoi pochi parenti. Ma, visto che dire “era avanti con l’età” è minimizzare, la scelta slittò automaticamente sul figlio. Peccato però che entrambi vennero uccisi e quindi avanti il prossimo!
Viste le sue condizioni cagionevoli, Adriano si sbrigò a scegliere un altro successore: Lucio Ceionio Commodo, altrimenti conosciuto come Lucio Elio Vero. Se non avete ancora capito chi è vi do un altro indizio: il padre di Lucio Vero. Però il giorno prima del suo discorso pubblico si ammalò e morì a causa di una emorragia. -Che brutto morire il giorno di capodanno…-
Così a gennaio del 138 d.C., Adriano si vide costretto, o quasi, a scegliere come successore un certo Aurelio Antonino, il nostro caro Imperatore di oggi. Ma Adriano impose anche una clausola: Antonino doveva adottare come suoi successori Lucio Vero, già nominato prima –Con tutti questi nomi non vi biasimo se l’avete dimenticato- e Marco Aurelio, nipote dello stesso Antonino.
E fu così che i problemi di successione vennero risolti ancora prima di iniziare.
Durante i suoi consolati, Antonino, si era già dimostrato un uomo molto pratico e attento alla stabilità delle province. Adatto al governo, ma allo stesso tempo non molto affine a quello filosofico dell’allora attuale Imperatore.
Sotto il suo principato non ci furono quasi conquiste, se non quella di qualche territorio in Britannia, che porterà alla costruzione del Vallo di Antonino, che sarà dopo poco abbandonato come linea di confine. Comunque però ci furono rivolte e che quindi non permisero all’Impero di stare proprio in pace.
Si spese molto, invece, per il restauro e il completamento di monumenti pubblici, come anche per agevolare il popolo. Non solo a Roma, ma in tutte le province imperiali, per farlo arricchire economicamente: infatti Antonino Pio, alle sue spalle, lascerà le casse dell’Impero veramente molto colme a disposizione dei suoi successori. -Che bravo economista-
Questo denaro agevolò anche il favore del popolo nei suoi confronti, poiché prendendo appunto la palla al balzo, vennero aumentate le distribuzioni di viveri.
Ci sono anche tre curiosità che effettivamente non so come collegare un discorso logico non forzato:
Alla sua morte, gli succedettero i due giovani nominati prima, ma devo ancora decidere se scrivere un articolo per entrambi oppure due separati. Voi cosa preferireste?
Written by: Ro Vendittelli
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