Chiocciola rossa, un costante impegno nella lotta ai cambiamenti climatici e tanta, tantissima voglia di coinvolgere più persone possibili nella sua causa: sono questi i tratti distintivi della no-profit Slow Food, da sempre impegnata nella valorizzazione del cibo locale, sano e genuino.
Con il proposito di sensibilizzare i consumatori di tutto il mondo, Slow Food ha ideato una challenge, di quelle che tanto fanno sorridere e partecipare gli utenti negli ultimi anni: questa volta niente acqua ghiacciata sulla testa, basta sforzarsi per una settimana di mangiare cibo a chilometro zero, proveniente da piccole realtà contadine, rinunciare simbolicamente alla carne, non sprecare nemmeno una briciola di pane, recuperare tutti gli avanzi e soprattutto coinvolgere più gente possibile in questa #FoodForChange Challenge!
A raccogliere il guanto di sfida sono state più di 5000 chiocciole in tutto il pianeta, ed ora che il tempo è scaduto, sono stati finalmente annunciati i più meritevoli, i vincitori di questa edizione volta a contrastare i cambiamenti climatici a partire da un gesto piccolissimo, ovvero quello di avere più cura di cosa si consuma:
Aziza Sakenova, insegnante del villaggio Tokbai, nel Kyrgyzstan, che ha coinvolto centinaia di piccoli studenti e i loro familiari nella causa; John Kiwagalo, il giovane che è stato in grado di organizzare un vero e proprio evento alla radio ugandese, donando moltissima visibilità a questo messaggio che va ben oltre il gioco; e infine l’italiana Beatrice Montanari, l’attivista dello Slow Food Youth Network che ogni giorno ha pubblicato la foto di un piatto diverso legato alla sfida.
Forse, però, il dato più interessante emerso da #FoodForChallenge non viene dato tanto dalla vasta partecipazione a questa sfida, che pure è un incoraggiante segno di crescita di un generale interesse verso questioni delicate come il cambiamento climatico: ciò che veramente vale la pena mettere in risalto sono i numeri da capogiro rilevati, grazie a Indaco2, a seguito della competizione stessa.
Che ci crediate o no, l’impegno di una settimana da parte di appena 5000 persone qua e là nel mondo, ha portato ad un risparmio di oltre 63 tonnellate di emissioni, la stessa quantità che diffonderebbe nell’ambiente un’automobile percorrendo 175mila chilometri di strada!
Se qualche migliaio di individui è capace di far tanto, che numeri raggiungeremmo, se improvvisamente ci attivassimo tutti e 7 miliardi e mezzo nel compiere questo semplicissimo gesto quotidiano così carico di potere?
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