Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano: “Where Is The Love? – Black Eyed Peas”
È successo nel corso dell’incontro Verona-Brescia tenutosi ieri 3 Novembre al Bentegodi, dove l’attaccante “Super” Mario Balotelli è stato presumibilmente preso di mira dagli ennesimi cori razzisti provenienti da quella che è ormai usanza condivisa considerare la parte oscura dello sport, al punto da portare il calciatore a lanciare in segno di esasperazione il pallone in curva e a minacciare di abbandonare la partita. Solo l’intervento della squadra, che ha prontamente abbracciato il compagno, e i “Mario, Mario” di migliaia di altre voci sugli spalti hanno permesso a questo spiacevole episodio di non degenerare ulteriormente: dopo che l’arbitro Mariani ha sospeso la partita per quattro minuti e lo speaker del Bentegodi ha invitato gli ultras a interrompere i cori, l’incontro ha potuto riprendere regolarmente fino alla sua conclusione, che ha dato esito 2-1 per il Verona.
Un nuovo episodio che porta con sé un lungo strascico di polemiche: se da una parte c’è chi sminuisce e nega l’accaduto, dall’altra c’è chi chiede a gran voce che venga fatta chiarezza e che si lavori seriamente affinché episodi del genere non si ripetano mai più. Fanno parte del primo team il presidente dell’Hellas, Maurizio Setti, e del secondo gli ispettori federali, che confermano di aver sentito delle voci da alcune decine di individui sugli spalti:
Noi tutti oggi, al Bentegodi, non abbiamo sentito alcunché. Posso solo dire che i tifosi del Verona sono particolari. Hanno un modo di ‘sfottere’ gli avversari carico di ironia ma il razzismo qui non esiste, da tempo, almeno da quanto ci sono io alla guida del club.
Maurizio Setti
Non resta che aspettare il verdetto del giudice sportivo, atteso domani 5 Novembre, per conoscere l’esito di questa disavventura nella quale si è trovato il numero 45 del Brescia, il quale, come è facile immaginare, non ha impiegato molto ad esprimere il suo disappunto sui social, postando in serata un video di bambini africani che tifano per lui:
Il razzismo è solo ignoranza, ce ne sono tanti purtroppo di ignoranti, ma noi siamo qui per dirti che siamo tutti con te, che sei un campione e ti vogliamo bene.
Adriano Nuzzo, fondatore di We Africa To Red Earth
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