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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Just The Way You Are” – Bruno Mars
Nonostante ciò che possa sembrare, Amorosa Presenza non è il nome di un profumo o il titolo di un film sdolcinato per ragazzine alle prese con il primo amore.
Bensì –che paroloni che sfoggio oggi!– è il modo in cui è stata intitolata l’opera teatrale di Nicola Piovani e Aisha Cerami e diretta da Chiara Muti che ha debuttato il 21 gennaio in prima mondiale al Teatro Verdi di Trieste.
Ebbene sì! Quest’opera, che ha avuto uno scroscio di applausi favoloso, ha debuttato in Italia. Ma, del resto, è giusto che avvenga nel paese dell’arte. –Non so da quale parte del mondo tu venga, oh straniero, che ti sei offeso e che mi stai minacciando, ma sappi che non mi rimangerò mai ciò che ho affermato-.
Si basa sul romanzo scritto da Vincenzo Cerami, stampato da Garzanti dal 1978.
La trama è un’intrico di personaggi che ricorda, con il meccanismo degli scambi, il tema di alcune commedie greche. Ma Hey, ci sono io per schematizzare la trama! –O intrecciarla ancora di più: non ho ancora deciso-.
Il giovane Orazio (Motoharu Takei) si innamora di Serena (Maria Rita Combattelli) a prima vista, ma, dato che è timido e ha paura di fare un’orribile figura, si traveste da donna. Così Orazio, che in panni femminili risponde al nome di Letizia, diventa amico/a di Serena e inizia a parlarle bene di sé, così da farla innamorare. Inaspettatamente ci riesce –e già qui io farei partire l’applauso, perché avrei scommesso un rene che avrebbe fallito miseramente-, ma, visto che Serena ha gli stessi timori di Orazio, si traveste da uomo. Così Carmine (Serena) diventa amico di Orazio e, praticamente, riparte il piano del giovane, ma con i ruoli invertiti. In ogni caso chiedono entrambi ai loro amici di farli incontrare, ma visto che su quattro personaggi, gli attori sono due e a teatro non si può usare la stessa tecnica di “In genitori in trappola” scoppia una lite.
Tira e ritira un bacio comunque se lo danno alla fine del primo atto, peccato che sia tra Carmine e Letizia… e qui le cose si fanno imbarazzanti. Inoltre poi iniziano ad arrivare le varie canzoni riguardo la paura di svelare la verità, i dubbi su cosa accadrà, sui loro sentimenti etc.
Mentre noi spettatori, la Tata di Serena (Aloisa Aisemberg ) e il Tutore di Orazio (William Hernandez) urliamo loro consigli che non ascolteranno, perché sono i protagonisti e non sono fatti per seguire le vie semplici, pratiche, veloci e pulite del raziocinio.
Era anche ora che questo spettacolo, tanto atteso, debuttasse:
La prima di Amorosa Presenza era stata rimanda, infatti, a causa dell’emergenza Covid ed erano uscite molte notizie –vere o fake è un altro discorso– su questo misterioso spettacolo.
Innegabile è invece l’impegno di tutte le persone che ne hanno partecipato: del resto, se già normalmente preparare uno spettacolo teatrale è una fatica enorme, pensate per di più in prima mondiale in mezzo ad una pandemia globale!
È una follia ed infatti è stata portata a termine proprio da noi italiani, che siamo tutti un po’ tanto pazzi. – In senso buono, eh-.
Written by: Aurora Vendittelli
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