Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano: “Brian Eno – Deep Blue Day”
Torna la traccia di storia nell’esame di maturità 2020 e non ci sarà più il sorteggio delle tre buste. A dirlo è il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti. Quest’ultimo ha infatti sostenuto che l’esame di maturità deve verificare la preparazione dello studente e non metterlo sotto pressione.
La maturità deve essere un momento di confronto e valutazione e non una roulotte.
Lorenzo Fioramonti
ha infatti affermato il ministro. L’esame partirà dunque con l’analisi, da parte dello studente, del materiale che la commissione d’esame proporrà. Non sarà più quindi un sorteggio a decidere con cosa lo studente dovrà confrontarsi. Così facendo si alleggerirà anche il lavoro della commissione, che non dovrà spendere tempo per preparare le buste.
Sarà poi reintegrato il test invalsi, che comprenderà una prova di italiano, matematica e inglese. Il test non farà parte della prova però, bensì dovrà solo essere svolto durante l’anno dagli studenti. La valutazione verrà poi vista dagli studenti insieme al voto della maturità ma non influenzerà quest’ultimo.
La grande novità è però il ritorno della traccia di storia. È stata sottolineata infatti l’importanza della storia per la formazione dei ragazzi.
Il ministro ha poi affermato:
La traccia di storia è un’opportunità in più, un’opportunità che conferma il valore della conoscenza del passato per capire al meglio il futuro.
Lorenzo Fioramonti
L’aggiunta della prova di storia conferisce ovviamente autorevolezza alla materia, ma perché è così importante? Oramai la storia è quasi trascurata eppure non dovrebbe, la storia è un filtro, una lente di cui l’individuo si deve servire per guardare il quotidiano. La storia ci fa porre l’attenzione su alcuni meccanismi del passato e ci aiuta a capire se si stanno ripetendo.
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