Il suo nome è SOMA (Self orienting millimeter-scale applicator) e rappresenta l’ultima novità in ambito farmaceutico in fase di test. Questa piccola capsula, realizzata grazie alla collaborazione tra MIT e University of Harvard, è composta da materiali biodegradabili fatti per resistere all’ambiente acido dello stomaco; si tiene in equilibrio grazie alla sua particolare struttura – che ricorda il carapace di una tartaruga – e libera minuscoli aghi attraverso i quali viene iniettata l’insulina.
Il SOMA attraversa tre fasi per effettuare il proprio compito: prima, viene introdotto per via orale nello stomaco, tenuto in equilibrio in modo che gli aghi siano nella posizione ottimale dalla sua forma peculiare; successivamente, la parete di vetro-zucchero che fino ad allora bloccava all’interno della capsula gli aghi di insulina liofilizzata si scioglie, facendo avanzare questi ultimi. A questo punto, la quantità programmata del farmaco penetra le pareti dello stomaco.
Questo innovativo sistema è stato, per il momento, testato solo sugli animali, in particolare su maiali e cani, come spiega il coordinatore dello studio Giovanni Traverso, ma il team di ricercatori si dice fiducioso nel credere che il SOMA verrà somministrato sperimentalmente sugli uomini entro tre anni, così da velocizzare il processo di immissione nel mercato della tanto ricercata alternativa al sistema di iniezione di insulina – e potenzialmente di altri farmaci – tradizionale:
Consideriamo questo risultato una prova della fattibilità della tecnica e adesso si apre un panorama molto ampio. Con la nuova tecnica, per esempio, si potrebbero somministrare farmaci di nuova generazione, come quelli a Dna e gli anticorpi monoclonali.
Giovanni Traverso
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