Negli ultimi anni è in corso un grosso lavoro di ammodernamento delle infrastrutture digitali nelle scuole italiane. L’Autorità per le Garanzie Nelle Comunicazioni (AGCOM) ha pubblicato un rapporto dal nome “Educare Digitale” sullo stato digitale delle scuole nel nostro Paese.
I dati emersi mostrano come tanto ancora ci sia da fare: ad oggi esiste ancora un 3% degli edifici scolastici privo di qualunque dispositivo di connettività. I servizi nominali oltre i 30 Mbps sono l’11,2% medio delle scuole (contro il 17,4% delle famiglie e il 7,5% della popolazione). Nello specifico l’ultra broadband è presente nel 9,4% delle Primarie, nell’11,2% delle secondarie di primo livello e nel 23% di quelle di secondo livello. E tutto questo sebbene la copertura del territorio sia pari al 64,1%.
Ciò è legato soprattutto alle voci di spesa: Il 75% delle scuole sostiene una spesa fino a 3.000 euro all’anno. Sta scritto nel rapporto:
Come facilmente intuibile, è la dimensione della scuola a rappresentare il fattore maggiormente correlato con il livello di spesa. Le scuole di dimensioni minori spendono meno delle grandi.
Queste ultime, che individuano le scuole con un numero di studenti superiore alle 1.200 unità, si possono distinguere in due macro categorie: le scuole ‘basso spendenti’, con le quale si indicano quelle che spendono meno di 3.000 euro all’anno (il 59%), e quelle ‘alto spendenti’ che include sia quelle che fanno registrare una spesa media compresa tra i 3.000 e i 6.000 euro annui (il 26%), sia quelle che spendono oltre i 6.000 euro l’anno per il canone di connettività ad internet (il 15%).
AGCOM
Ciò evidenzia il fatto che, per motivi di costo non sempre imputabili alle istituzioni scolastiche, spesso si preferisce una linea più economica ma scadente ad una di qualità ma più esosa.
Nel frattempo, sempre oggi, il MIUR e il CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale Informatica) hanno annunciato il potenziamento del progetto “Programma il Futuro” grazie al finanziamento di Google. La digitalizzazione partirà attraverso l’istruzione dei docenti. Il progetto verrà inizialmente avviato in tre regioni italiane: Emilia-Romagna, Abruzzo e Liguria, ma ciò non esclude che in seguito potrebbe riguardare altri territori.
Post comments (0)