After Show: note di sangue
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Suddenly, Seymour” – Soundtrack di Little Shop of Horrors
Undicesima puntata della nuova avventura musicale di voicebookradio.com. Si chiama After Show e ci porta a passeggio nei più grandi musical della storia.
Che musica è la paura? Solo una celesta e un organo che si inseguono su un tappeto rosso profondo? Oppure è una melodia che si compone, nota dopo nota, facendo gocciolare il sangue sul pentagramma?
Forse non c’è neanche bisogno di versarlo. In fondo, è il sangue stesso che ci fluisce dentro come una canzone, al ritmo in crescendo del battito cardiaco. A incalzare il cuore e a percuoterlo come un tamburo sono sempre le grandi passioni, i desideri incendiari, quelli irrinunciabili, i più pericolosi. Sì, pericolosi, come quelli di un modesto fioraio come Seymour.
Il fatto è che l’ansia di realizzarli ci divora proprio come una pianta carnivora. Oppure ci tenta, come un diavolo che ci chiede fin dove saremmo disposti ad arrivare pur di ottenere quel che vogliamo. Non a caso, è proprio con il sangue che il diavolo pretende che firmiamo il suo contratto.
E più dei desideri da realizzare, sono pericolosi quelli che si infrangono sugli scogli dell’ingiustizia. Un poeta scrisse che è meglio aver amato e perso che non aver amato mai. Eppure, il vuoto della perdita deve essere colmato e, a volte, la vendetta è l’unica cosa abbastanza ingombrante da riempirlo.
Le voragini dell’anima, come i tagli profondi del rasoio di un barbiere assassino, arrivano alle viscere del dolore. Ed è il dolore che poi risale come la lava di un vulcano e scatena la paura. Alla fine, però, forse il poeta aveva ragione. E nella poesia, come nella musica, è proprio lo spavento più grande che conduce al sublime.
Se vi siete persi la puntata di ieri sera non vi resta che seguire la pagina Instagram del programma sulla quale potrete provare a indovinare i Musical di cui parleremo al prossimo appuntamento. Giovedì 20 aprile alle 19.30, in diretta su voicebookradio.com
Scritto da Gaetano Di Sabato
Post comments (0)