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Arte

Addio a Philippe Daverio, esperto di arte fuori dagli schemi

today2 Settembre 2020

Background
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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Requiem” – Mozart

Riesce difficile porgere un tributo quando scompare una figura come quella di Philippe Daverio, personaggio poliedrico e ben noto volto anche alla cultura di massa, ma beniamino degli storici dell’arte contemporanea, di cui era esperto e cultore.

Che scrivesse articoli su argomenti disparati -valorizzando piccoli sconosciuti borghi italiani o trattando temi più trasversali alla storia dell’arte- o desse un contributo ricco di contenuto a una trasmissione televisiva, il suo stile restava inimitabile. Un accento delicato, dovuto alla sua origine mista italo-francofona, un gusto tutto personale negli accostamenti di abiti e dei suoi ricchissimi papillon che su altri sarebbero risultati improbabili, ma che lui rendeva non solo possibili, ma deliziosi, ricchi di quella fantasia e solarità che lo caratterizzava, ma soprattutto un certo non so che, quell’educazione un po’ démodé che non si incontra quasi più, soprattutto sul piccolo schermo, dove non essere volgare è diventata una peculiarità, una rarità da museo.
E proprio nei musei si sentiva a casa sua, musei che conosceva non da banale erudito, ma da innamorato, da uomo che sapeva fare collegamenti e voli pindarici inconsueti, da divulgatore che sapeva spiegare concetti complessi al grande pubblico mediante esempi e semplificazioni a prova di bomba.
Se ne è andato davvero troppo presto, avremmo voluto ancora ascoltare le sue dissertazioni, perché i Philippe Daverio che ci incantano instillando in noi l’amore per il bello sono sempre troppo pochi e la nostra voglia di imparare con leggerezza è invece tantissima. Ci consola pensare che esistono archivi pieni dei suoi contributi letterari e moltissimi video che vi consigliamo di andare a cercare in rete; un lessico forbito, che ci mancherà immensamente.

Written by: Licia Capparella

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