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Cultura

Addio a Letizia Battaglia, mille colori, testa e un po’ di cuore!

today14 Aprile 2022

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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “A muso duro” – Pierangelo Bertoli

Irriverente donna, dalle mille sfumature che ha combattuto altrettante mille battaglie. L’amore tormentato con Palermo, che la faceva sentire così prigioniera di una condizione che molti ancora vivono. Letizia Battaglia ha cercato di fuggire sempre da questo.

Nel 1971, quando lascia la sua Sicilia per Milano, inizia un viaggio che non si è più fermato, inizia il suo rapporto con la fotografia: aveva l’urgenza di raccontare con le sue immagini. Non tutti sanno che uno dei primi ad essere immortalato dalla celebre fotografa contemporanea fu PPP, Pier Paolo Pasolini.

Dopo aver collaborato con Le Ore e con ABC, L’Ora le chiede di tornare giù, di raccontare la sua Sicilia. Si trova a documentare l’inizio degli anni di piombo della sua città, scattando foto dei delitti di mafia per comunicare alle coscienze la misura di quelle atrocità. È sempre la prima ad essere sulle scene del crimine ma doveva sempre sgomitare “perché sono donna”.

Tra le sue foto più famose c’è quella ad un giovane Sergio Mattarella che tiene tra le braccia il fratello appena ucciso.

“Era un giorno di festa, noi eravamo soliti andare in una villa con un caffè, ci incontravamo tutti lì, amici, ambientalisti. Stavamo tornando a casa a mangiare, era l’una all’ incirca e abbiamo visto in via Libertà, la via principale di Palermo, un assembramento di persone, poche, 5 o 6, intorno ad una macchina. Abbiamo iniziato a fotografare senza sapere cosa stavamo riprendendo. Pensavamo ad un incidente e poi ci hanno detto che era il presidente della Regione Sicilia. Eravamo già tremanti, abbiamo provato un grande dolore. Sono stati giorni terribili.”

Poi iniziano le stragi, Letizia Battaglia non ha più voglia di fotografare la morte, le persone care morte. Scappa e va a Parigi. Ma poi torna inevitabilmente nella sua Palermo.

“Forse sono rimasta per orgoglio, per non darla vinta a quei miserabili; la paura ti resta ed è un fardello pesante. Per me lottare contro la mafia è la normalità: la morte è sempre stata presente ma non ci penso. Si deve cercare di essere allegri, anche nella disperazione”.

Ilaria Ciamillo e Letizia Battaglia
Ilaria Ciamillo e Letizia Battaglia

Ma Letizia non era, o meglio continua a non essere, solo antimafia, le sue foto in un nitido e realistico bianco e nero, ritraggono la sua Palermo nelle miserie e nello splendore, i morti di mafia ma anche i quartieri, le strade, le feste e i lutti di una città piena di opposti e di contraddizioni. Protagoniste delle fotografie sono soprattutto donne e bambine che, della mafia e della sua mentalità arcaica, sono le prime vittime: donne a cui è negato il sorriso, il gioco, la felicità.

Mille colori e una sigaretta

Un caschetto di mille colori, una sigaretta,  un sorriso stampato in volto e una macchinetta, rigorosamente analogica, in mano. Rigorosamente analogica perché?

“Altrimenti rischi di fare pasticci, come mi è già capitato durante un lavoro. Dovevo fare una serie di scatti durante una festa di paese, avevo una macchinetta digitale regalata da mia figlia, ho fatto un disastro, solo piccoli video. Fortunatamente sono riuscita a riparare, altrimenti erano guai!”

Durante uno dei suoi workshop di fotografia a cui ho partecipato, in tanti le abbiamo chiesto quale fosse l’elemento essenziale per fotografare e sorridendo ci ha risposto:

“Per fotografare non ci vuole tecnica, ci vuole testa e anche un poco di cuore”.

A te che hai giudicato e criticato i miei scatti… donandomi così tanta esperienza e professionalità che solo ora accolgo con estremo amore.

Ciao Letizia!

Letizia Battaglia-Foto di Ilaria Ciamillo
Letizia Battaglia-Foto di Ilaria Ciamillo

Written by: Ilaria Ciamillo

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