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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Be Somebody” – Thousand Foot Krutch
Di storie che parlano di patti con il Diavolo, o qualsiasi altra entità, finiti male, ce ne sono a bizeffe. La prima che vi è venuta in mente, sicuramente, è il romanzo di Oscar Wilde; anche se Dorian non ha fatto nessun patto.
Ma, proprio come lui, la nostra storia inizia facendoci fare la conoscenza di Addie LaRue e della sua storia invisibile a causa della sua avventatezza giovanile.
Va bene, faccio un passo indietro.
” <Il était une fois> attacca ogni volta, prima di tuffarsi in aneddoti su palazzi e sovrani, incanti e tesori, belli in maschera e città ricche di splendore. C’era una volta. È così che tutto ha inizio.”
-V. E. Schwab
“La Vita Invisibile di Addie LaRue” di V. E. Schwab ha un titolo abbastanza auto-esplicativo.
Addie è nata nel 1691 circa in un paesino francese. È libera, indipendente e ama l’arte. È una ragazza del tutto atipica per quell’epoca: vuole vivere libera ed esplorare il mondo, vuole conoscere e non ha intenzione di sposarsi ed –preparatevi allo shock– è segretamente pagana.
Così, quando a 23 anni tutto il suo mondo inizia ad andare a rotoli e deve sposarsi, chiede aiuto ai suoi dei. In continuazione. Ma una caratteristica degli dei è far credere ai loro fedeli di non essere ascoltati –o forse, non ascoltano veramente?– così si rivolge all’unico essere che non doveva invocare.
Il diavolo? Potremmo dire di sì, anche se, in realtà, è una divinità oscura. Ad ognuno la sua interpretazione.
“<Voglio un’occasione per vivere. Voglio la libertà.> Pensa agli anni che fuggono. Un battito di ciglia, e metà della tua esistenza è andata. <Voglio più tempo.>”
-V. E. Schwab
E così la vita di Addie cambia.
Il “genio della lampada” le dà più tempo e una vita libera dai legami; ma noi sappiamo che c’è sempre un costo.
Addie vivrà una vita immortale, finché non si stancherà e renderà la sua anima al suo strozzino. Il lato negativo è che lei non può lasciare segni e che nessuno si ricorda di lei.
Letteralmente: ogni volta che esce dal campo visivo di una persona, questa si dimentica totalmente di lei, che torna ad essere una sconosciuta.
Non può possedere libri, o vestiti, soldi o qualsiasi altra cosa; nemmeno amare una persona per più di una notte.
“Quando tutto ti scivola tra le dita, impari a goderti la sensazione di stringere qualcosa nel palmo.”
-V. E. Schwab
Quando le persone che hai incontrato non si ricordano di te, non hai altra scelta che continuare a muoverti. Inventarti ogni giorno una bugia diversa per tornare nelle loro vite o scappare lontano.
“Fa troppo male vedere il proprio ricordo svanire.”
-V. E. Schwab
Ma alla fine, vive una vita senza essere qualcuno e, piano piano, diventa una sorta di fantasma. Che vita è, quando nessuno si ricorda che esisti?
Un albero che cade senza che nessuno l’abbia sentito, ha fatto rumore?
“Cos’è una persona, se non il segno che lascia al proprio passaggio?”
-V. E. Schwab
Qual è il senso della vita, se non vieni ricordato?
È una domanda che l’uomo si fa dall’antichità e a cui Addie, nei suoi trecento, lunghissimi, anni di vita, è riuscita a dare una risposta.
Certo, lei non può essere ricordata; ma può dare idee e ispirazione ad altre persone, così che una parte di lei, quella parte che li ha toccati, resti in eterno.
Un po’ come ciò che dice l’Ulysses di Joyce, che vivrà in eterno nelle persone che ha incontrato e nei luoghi che ha visitato.
“<Ma non è meraviglioso> dice, <essere un’idea?>”
– V. E. Schwab
Sì, è meraviglioso, essere un mondo che accumula esperienze come fossero pennellate e che attende qualcuno in grado di riportare i nostri colori su una tela o di stenderli in poetiche parole o di intrecciarli in un magnifico racconto.
Perché, alla fine, nessuno viene dimenticato veramente.
Written by: Aurora Vendittelli
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