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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Che Sarà” – Achille Lauro
Lo abbiamo visto sul palco di Sanremo, con indosso la famigerata tutina firmata Gucci, e all’Eurovision 2022 con il brano Stripper, nel mentre che accendeva Torino con una bomba di glam. Achille Lauro è irrotto nella scena musicale italiana portando un po’ di glitter e una versione tutta sua di sano rock and roll.
Ha fatto parlare di sè fin da subito, dai tempi in cui non si capiva ancora bene se fosse “carne” o “pesce”, se fosse solo il solito tipo strano o un grande precursore di un genere tutto nuovo. Ha provocato con l’aria sbruffona e scostumata di chi se ne infischia di sconvolgere un po’ e si è inventato un modo diverso di arrivare alla gente. Sicuramente una strada già battuta da altri artisti eccentrici e geniali prima di lui, ma rivisitata in chiave contemporanea per rivolgersi a tutti, ma soprattutto ai giovani.
Ed è proprio a loro che dedica il tour Che Sarà, questa volta però, mettendo da parte le chitarre e i brillantini. Dopo Milano, ecco che arriva nelle scuole di Roma il progetto Achille Lauro nelle Scuole: un’opportunità per mettere al centro del dibattito i ragazzi, le loro passioni e il loro futuro di cui vi abbiamo già parlato sulle pagine di voicebookradio.com.
Scopo del progetto è far aprire la nuova generazione, far raccontare loro i propri dubbi e le proprie difficoltà. Dedicare loro uno spazio e un momento per indagare su sè stessi. Perchè è pensiero sempre più comune che i ragazzi di oggi abbiano poca voglia di esprimersi e ricevono anche poco ascolto. Quindi, a conti fatti, questo incontro ha un presupposto apparentemente banale, ma è proprio da questa “banalità” del dialogo e dell’ascolto che nasce la vera “rivoluzione” che si è consumata in un paio d’ore molto ricche.
Achille Lauro nelle scuole nasce da un incontro tra il cantante e gli startupper di H-Farm di Roncade (TV), “un hub dove innovazione, imprenditoria e formazione convivono e si contaminano l’una con l’altra“.
L’obiettivo è una fatica di Ercole: entrare nelle menti delle nuove generazioni per comprendere perché ci si spaventa tanto davanti alla parola “futuro“. E, infatti, sono stati molti gli studenti che sono rimasti interdetti davanti ad un pensiero del genere. Che colore ha il futuro? Ha un profumo particolare? E’ un sentiero che possiamo già vedere?
“L’idea è incontrare gli studenti e parlare di orientamento, di futuro, dell’importanza di credere in quello che si fa e anche di saper sbagliare per poi trovare il proprio percorso. Ognuno di noi è portato per qualcosa e non è impossibile far diventare un sogno una professione” – Achille Lauro
Il progetto prevede anche un contest, aperto a tutti quei giovani che hanno voglia di mettersi in gioco, ma soprattutto la forza di mettersi a nudo e scrivere un lettera ai sè stessi del futuro. Basta Una lettera al futuro, dove ci si racconta chi si vorrebbe diventare, le proprie aspettative e i propri desideri, per avere la possibilità di vincere un MasterLab in H-FARM College e premi in tecnologia messi in palio da Amazon, partner del progetto.
Noi di Vbr e alcune giovani redattrici del YCB, siamo stati invitati all’evento tenutosi all’Istituto Einaudi di Roma, una delle tappe in cui il nostro team ha presentato il progetto pcto La Voce Della Radio. Così, armati di macchinetta fotografica e molta curiosità, siamo stati accolti nell’aula magna dove, dopo una breve introduzione, Achille Lauro si è fatto strada sul palco.
Indossava un berretto nero e una giacca di pelle, abiti ben diversi dai soliti a cui siamo abituati: super attillati e con l’etichetta “abbasso sobrietà” cucita sul bordo del colletto. Insomma, sembrava essersi calato tra gli studenti e, anche dopo aver preso in mano il microfono, si è dimostrato uno del popolo.
“Sono rimasta molto contenta perchè, seppur Achille sia un artista molto importante, si è relazionato a noi studenti in modo carino e semplice. Non sembrava tanto diverso da noi.” -Sara
Così ci racconta una ragazza dell’istituto che, come altri studenti e studentesse, è rimasta sorpresa nel vedere il cantante tanto vicino a loro. Come una chiacchierata al bar, tra amici di vecchia data che, seduti al tavolo, chiacchierano del loro futuro. Eh si, perchè era proprio questo il focus del dibattito. Libero spazio ai ragazzi che, a turno, si sono raccontati ad Achille, toccando tasti dolenti e tanto fragili che, nelle parole dell’artista, sembravano aver trovato conforto. O quantomeno condivisione ed empatia. Le mani alzate e le risate erano la dimostrazione della partecipazione degli studenti che si sono sentiti ascoltati e, finalmente, messi al centro di un argomento che li riguarda da vicino.
Una volta uscite dall’aula, ci siamo intrattenute un po’ con i ragazzi e le ragazze che avevano assistito all’incontro, per scoprire cosa ne avessero messo nel sacchetto delle esperienze.
“Le cose che ha detto mi sono servite a capire qualcosa in più sul mio futuro, a capire che è inutile nascondersi. Quello che ha detto mi è servito per capire che per essere sè stessi serve coraggio.” -Stella
E, ascoltando le parole di Stella, come quelle di altri, sembra che Achille abbia mirato e colpito in pieno centro. Eppure, proseguendo con la chiacchierata, altre vocine si sono insinuate nel discorso, scagliando una bomba.
“L’evento è stato molto interessante, ma sono cose dette e ridette. Non è il primo e non sarà l’ultimo.” – Alessia De Rosa
Dette e ridette, ma si sa che, quando certe parole arrivano da un personaggio così carismatico e così amato, che parla liberamente, arrivano più dirette allo scopo finale.
Insomma, sono stati pareri discordanti e a tratti opposti. Sarà davvero perché sembrava il racconto di una favola dal lieto fine, o perché avevano le idee chiare a priori? La conclusione dell’evento è stata scandita da due concetti chiave che, a freddo, potrebbero effettivamente suonare come le morali di un film Disney. “Inseguite sempre i vostri sogni, le passioni potrebbero diventare il vostro lavoro” e “Butattevi, sbagliate e imparate.” Ma le morali, per quanto noiose e scontate, hanno un fondo chiaro se le guardiamo bene da vicino. Ciò che ha ripetuto più volte l’artista è che non possiamo restare fermi ad aspettare che i sogni diventino reali, ma dobbiamo focalizzarli e andarceli a prendere. Impegnandoci nel quotidiano e cominciando da subito.
La risposta a questa domanda, ce la da implicitamente la rappresentante d’istituto dell’Einaudi che, alla domanda “Perchè hai deciso di proporre questa iniziativa”, ci risponde:
“Ho scelto di proporre l’evento perchè parlando con i miei amici, mi sono resa conto che c’è molta incertezza sul futuro. Volevo capire, sia per ragione personale, sia per aiutare gli altri ragazzi.” –Jasmine
Quello che c’è da dire è che Achille Lauro si è proprio gettato in un pozzo al buio. Il futuro, per questa generazione, è una ferita difficile da rimarginare e tutto il pessimismo e l’angoscia trascinati dalle precedenti, non verranno smaltiti da qualche parola d’incoraggiamento. Però fa sempre un certo effetto ricevere parole così vivaci e appassionate, soprattutto se arrivano da “uno che ce l’ha fatta”. Infatti il messaggio di speranza lanciato da Lauro si è piantato nelle menti dei ragazzi, come un piccolo semino. Ora, servirà solo trovare l’acqua per farlo crescere. Chissà dove l’hanno lasciata, però?
Scritto da: Laura Cervelli, Zahra Javanmardi e CLEMENTINAAA
Written by: Redazione
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