Neverno, pescedì 18 Nevaio 2019
(Inverno, venerdì 18 Gennaio 2019)
Una maniera singolare per indicare la data di oggi, anche se ai ragazzi degli anni ’90 potrebbe suonare vagamente familiare; anzi, ci auguriamo che sia proprio così! Vi diamo un piccolo suggerimento: un lupo in salopette, una strega malvagia, un orco scontroso e uno gnomo che narra le rocambolesche avventure di tutte queste magiche creature.
Stiamo parlando del Fantabosco della Melevisione: si tratta di uno dei programmi per l’infanzia più apprezzati in assoluto.
È andato in onda per la prima volta il 18 gennaio 1999, trasmesso sino al 2010 su rai 3, e dal 2011 su Rai Yoyo.
Proprio oggi questa splendida fiaba spegne le sue prime 20 candeline!
Zaino in spalla e scarponcini comodi ai piedi, perché per raggiungere il bosco fatato ci sarà da scarpinare parecchio; per rifocillarci, invece, basterà una bella mela succosa. Tra i vari messaggi positivi che il programma infonde, infatti, c’è anche quello legato alla sana alimentazione. Inoltre, è grazie al frutto della fiaba di Biancaneve che viene alimentato il televisore della storia e, una volta nutrito, ci propone le vicende dei vari personaggi.
La figura centrale della Melevisione, quella del cantastorie, è stata rappresentata da Tonio Cartonio per le prime sei stagioni, e successivamente da Milo Cotogno. Prima uno e poi l’altro, i due ragazzi si alternano alla conduzione del chioschetto, dove si possono gustare bibite squisite, come il Tiramisuper e il Pioggialatte.
Addentriamoci ora tra i protagonisti principali.
Si deve al linguista e antropologo russo Vladimir Propp la creazione dello schema che prende origine dal suo nome: è l’elenco delle 31 funzioni ricoperte da altrettanti personaggi che si alternano nel corso delle vicende. Tra i più salienti ricordiamo la presenza di un oggetto magico, una missione per riuscire a conquistarlo e l’alternarsi di antagonisti e protagonisti. Questo iter narrativo, divenuto poi il cardine di numerose favole moderne, viene ripreso anche dai creatori della Melevisione.
Una delle peculiarità dei nomi delle creature fantastiche è quella di essere fortemente evocativi. Facciamo così la conoscenza della principessa Odessa e del suo amato, il principe Giglio. A scombussolare un po’ le carte in tavola ci pensa invece la perfida strega Varana, sempre rinchiusa nel suo antro, intenta a preparare intrugli misteriosi. Come in ogni storia che si rispetti, pero, è necessario l’intervento delle figure positive: ecco allora che a mettere fine alle perfidie della fattucchiera ci pensa Fata Lina, l’incarnazione della bontà e della gentilezza.
Come ogni regno che si rispetti, anche il Fantabosco ha una storia alle spalle. Fu governato per anni da draghi malvagi, sino a quando il primo discendente di Quercia lo liberò dal male. Il paese è così composto: si incontra Piana del Re, il Villaggio degli Gnomi, la Radura del Chiosco, l’Antro della Strega e Fiume Fiorito.
Come contrapposizione al nostro mondo reale, ben prima del “Sottosopra” di Stranger Things dei fratelli Duffer, i personaggi della Melevisione parlano del pianeta Terra indicandolo con il termine di “Città Laggiù”, a simboleggiare la differenza con il bosco fatato. Gli gnomi e le streghe posseggono infatti numerose differenze con il globo terrestre: il sistema numerico adoperato, ad esempio, è il pignico e la moneta usata è il lillero.
Si è già anticipato come il programma si sia sempre distinto per la capacità di trasmettere valori positivi ai giovani. In molti episodi si sono trattati, infatti, tematiche quali: il divorzio, la distinzione tra il bene e il male, la lotta al maschilismo, la salvaguardia dell’ambiente e via discorrendo.
Per i più nostalgici, l’appuntamento è riservato per stasera, su Rai yoyo, dalle 21 sino a notte inoltrata: come ai vecchi tempi, il canale trasmetterà gli episodi più belli della Melevisione!
Ci sono programmi televisivi destinati a lasciare segni indelebili nella memoria di una generazione, ed è proprio questo il caso del Fantabosco. Custodiamo tutte le sensazioni che ci ha suscitato, gli insegnamenti che abbiamo appreso, che sono depositati saldamente nel nostro cuore, la zona che racchiude tutta l’infanzia; sicuramente, quest’ultima per i Millenials è costellata da tanti, dolci ricordi…e accipigna, gli scenari di Bosco Fiorito non possono che esserne parte integrante. Ora e per sempre.
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