Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano: “Amsterdam – Imagine Dragons”
“Ho visto le foto di Amsterdam che hai postato la scorsa settimana, che belle!”
– Grazie, l’Olanda mi è davvero piaciuta, penso proprio che ci tornerò!
Con tutta probabilità, questo rapido scambio di battute non avrà suscitato alcuna particolare reazione nell’area deputata al “controllo automatico degli errori” del vostro cervello. Eppure, un’imprecisione nel micro dialogo che avete appena letto c’è, ed è alla base dell’ultima notizia di respiro europeo giunta dal Paese dei tulipani e dei mulini: poiché l’Olanda non combacia con i Paesi Bassi, ma è una realtà che racchiude in sé solo due delle dodici diverse regioni che li costituiscono, è stato deciso dal governo dell’Aja che a partire da gennaio 2020 la denominazione ‘Olanda’ scomparirà dalla lista dei 28 stati UE in favore del cambiamento toponomastico in ‘Paesi Bassi’.
Ad alimentare questo comune errore – malgrado esista all’interno dello stesso sito una sezione che chiarisce l’equivoco – la pagina web ufficiale per la promozione turistica del territorio Holland.com. Tuttavia, non bisogna pensare a questo simbolico addio come ad una scelta prettamente dettata dal desiderio di fare chiarezza: la decisione affonda le sue radici anche e soprattutto in ragioni di tipo commerciale.
L’operazione, che costerà allo stato ben 200mila euro e coinvolgerà l’applicazione in ogni ambito di un nuovo logo – la sagoma di un tulipano stilizzato affiancato dalle lettere N e L di ‘Netherland’ – sarà finalizzata a “cancellare” dalle menti di visitatori e non questa storica imprecisione attraverso l’utilizzo nei più disparati settori, dalla promozione del territorio allo sport, del suddetto simbolo. Del resto, come affermato dalla ministra per il commercio estero, Sigrid Kaag:
Un’immagine chiara e ben definita [del Paese] è positiva per l’export e per attrarre investimenti e talenti.
Sigrid Kaag
Portate anche voi “la macchia” di questo comune errore geografico?
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