Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Sous le ciel de Paris” – Yves Montand
In Francia gli street artist hanno invaso i muri delle città con immagini di denuncia contro la guerra e a sostegno delle vittime. L’urlo è unanime: “Stop alle bombe!”
L’arte silenziosa dei murales fa più rumore che mai. A Parigi soprattutto.
Moltissimi street artist hanno letteralmente preso possesso dei muri di alcuni quartieri denunciando il loro rifiuto alla guerra. Soprattutto nelle strade di Buttes Aux Cailles, nucleo e punto focale dell’arte di strada parigina. La zona si trova nel 13esimo arrondissement ed è ormai diventata un vero e proprio “museo” sotto al cielo.
Fra i vari murales spicca quello di Julien Malland che ha dipinto una ragazzina che impugna la bandiera ucraina e marcia fiera sopra i carrarmati, quasi a richiamare la Marianna del celebre dipinto La Libertà che guida il popolo francese.
“Ho voluto rappresentare il coraggio degli ucraini di fronte all’invasione russa. Di solito non mi esprimo sui temi di attualità, ma so quanto è importante per le persone che vivono questa situazione drammatica sapere che pensiamo a loro”.
Poco lontano, ai lati della via da cui prende nome il quartiere si trovano altri tre murales. Kelu Abstract ha dipinto su uno sfondo giallo e blu un giovane bendato intento ad urlare, accompagnando l’opera con le parole “fight for your rights”.
E ancora Jeff Aérosol ha disegnato una bambina seduta, intenta a scrivere sul muro “peace please” e, forse ancora più toccante, un giovane ucraino che lascia la sua terra con una valigia nella mano e nell’altra un orso di peluche.
Sempre nelle vicinanze è stato realizzato l’affresco di Djoulaylapapaye “per la pace, per l’Ucraina, per la vita, per il futuro, per le donne, per gli innocenti” che raffigura due donne simbolo delle nazioni in guerra. Sono dipinte una accanto all’altra, ma una delle due è in lacrime.
Più avanti emerge l’intera facciata di un palazzo su cui Christian Guémy, alias C215, ha disegnato una bambina con una corona di fiori in testa, simbolo dei paesi slavi. L’opera copre la misura di quattro piani dell’edificio residenziale. E in basso c’è una citazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in lingua originale:
“Non voglio le mie foto nel tuo ufficio, davvero, perché non sono né un dio né un’icona, ma un servitore della nazione. Appendi invece le foto dei tuoi figli e guardali ogni volta che prendi una decisione”.
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