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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: ”Someday at Christmas” – Stevie Wonder
Ci sono persone che considerano l’ultimo mese dell’anno la gioia più grande della loro vita. Li riconoscete perché già da agosto iniziano ad attaccare la solfa sulle bellezze e la gioia del Natale. Nemmeno pensano ad Halloween, lo saltano a pié pari. Non esiste. Poi in fondo al coro fatto di pandori, panettoni e canzoncine ci sono i Grinch. Almeno così vengono identificati dai fanatici del Natale, anche se il Grinch in realtà odiava solo le persone. Il che a tratti è anche sacrosanto.
La verità è che per molte persone dicembre è un mostro bifronte abominevole fatto di ansie ed incontri familiari obbligati. La corsa ad ostacoli culmina nel fatidico cenone o pranzo di Natale, o entrambi se sei del sud. Ora con il COVID in giro si vive alla giornata, ma prima che il mondo implodesse la suddetta tavolata natalizia contava in media dalle tredici alle quindici persone. Mai dodici, perché dodici sono gli apostoli e porta male. Prima di preoccuparsi di quel giorno e dell’interrogatorio dei parenti l’inizio di dicembre si trascina un grande grosso problema: i regali.
Superata una certa soglia d’età i regali di Natale vanno fatti, anche ai parenti. Altrimenti “pare brutto”. Sono quel rito iniziatico che sigilla la fine dell’infanzia dove tutto ti era dovuto e l’inizio della vita adulta. I vestiti sono un no categorico. La legge della sfiga insegna che nel 90% dei casi non conosci i gusti del diretto interessato. Appena scarterà il pacco farà una faccia indecifrabile e tu per salvarti dal martirio caccerai la frase di rito: ”Vabbé, ma se non ti piace puoi cambiarlo”.
Nemmeno i soldi sono la scelta giusta, a meno che non si siano compiuti i quarant’anni e non si sa cosa regalare ai bambini. In questo mare di disperazione tanto vale affidarsi alla statistica. Dopotutto non siamo gli unici a barcamenare nell’incertezza dei regali, no? Secondo l’Osservatorio e-commerce del Politecnico di Milano si è avuto un aumento del 21% in e-commerce. Vorrei ben vedere, vista la situazione mondiale.
Una tendenza che sta dilagando è quello delle gift card digitali. Nemmeno di carta. È un regalo che secondo la società di consulenza cadese Leger sul mercato USA è particolarmente gradito. Specie dai Millenials. La generazione Z è ancora un mistero per gli studiosi, ma anche chi c’è dentro deve ancora capirci qualcosa. Nella classifica delle tipologie dei buoni acquisto più regalati a Natale al primo posto ci sono quelle relative alla ristorazione, seguite dalle gift card multi-brand. Insomma, si spende una somma precisa, non sono mal visiti come i soldi cartacei e sai che verrà usata. Potrebbe essere un’ottima idea.
Written by: Mariahelena Rodriguez
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