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Arte

A dire il vero: Scrittori, motori del mondo

today23 Luglio 2021

Background
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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: ” Le storie che non conosci” – Samuele Bersani e Pacifico

Il mondo, alla fine, è fatto per finire in un bel libro

Scrittori
San Gerolamo scrivente – Caravaggio

Questa frase di Sthéphane Mallarmé è capace di racchiudere in una riga, come solo un buon poeta sa fare, un concetto universale. Il mondo esiste e qualcuno deve raccontarlo. Questo è il compito dello scrittore. Parafrasando il titolo di un grande maestro, egli vive per raccontare. Ed è una figura necessaria al mondo, sacerdotale, profetico, in un certo senso. Non perché attraverso la verga egli celebra il mondo, ma perché attraverso un dono il mondo riesce ad arricchirlo.

Il dono in questione non si riduce al mettere l’inchiostro su carta, a trovare belle parole. E’ il dono della vista, lo stesso che le leggende attribuiscono a Omero. Vedere il mondo in aspetti che non necessariamente somigliano all’apparenza, alcune volte non reali, ma certamente veri.

Un mondo, come quello odierno, in rapido cambiamento, ha bisogno di essere raccontato. Si ha fame di capire come volge, in tutte le sue forme. Si ha fame di scrittori, nuovi, giovani, che abbiano gli strumenti e la capacità di registrare questo mondo e farlo conoscere.

Eppure, tutto ciò entra un po’ in contrasto con l’opinione diffusa, che il buon autore grazie a Dio ignora ampiamente, che considera la scrittura più una velleità che un lavoro, e un giovane realista, per quanto dotato di talento e con ambizione, potrebbe obiettare che è sempre più difficile per gli scrittori emergere.

Meccanismi oscuri dell’editoria, speranze di pubblicazione tradite, ragionevoli dubbi sul proprio valore e scoraggiamenti vari farebbero disamorare chiunque di un mestiere che si fa fatica a riconoscere tale fin quando la “fortuna” non arrivi.

Fortuna o poca conoscenza

Partiamo dall’assunto che il valore di una cultura il senso di appartenenza ad essa è data in gran parte dalla letteratura. E’ immaginabile pensare che uno Stato, antico o moderno non la sostenga? Un greco ancora oggi è fiero di essere la patria di Omero, e i governi dell’epoca classica sostenevano la diffusione dei poemi. Allo stesso modo un inglese non sarebbe così fiero di Shakespeare se la regina non avesse fatto di tutto per sostenerlo. E come loro tanti altri. La letteratura è il fondamento dell’identità culturale.

La stessa Europa, che ha come obiettivo di una propria identità culturale sostiene la letteratura in diversi modi. A partire dalle case editrici che a discapito del digitale continuano ad essere fiorenti, ma soprattutto ai singoli autori. Creando premi prestigiosi che valorizzino il talento ma soprattutto creando scambi per promuovere la diffusione delle opere.

Lo scambio anche in questo senso è parola cruciale. Motore, nel senso dinamico, della circolazione delle opere ma anche veicolo di nuova conoscenza del mondo che ci circonda che costituisce il materiale base di ogni racconto.

Conoscenza anche delle dinamiche di questo mondo, fatto di nuove sfide che vanno affrontate. Per i nuovi scrittori “cosa-si-vuole-dire” c’è. Il “come”, spetta solo a noi.

Scrittori

 

 

Written by: Andrea Famà

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