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Arte

A dire il vero: la Musica che muove il mondo

today18 Giugno 2021

Background
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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Musica è” – Eros Ramazzotti

“Un giorno anche la guerra si inchinerà al suono di una chitarra”

In una semplice frase, l’illuminato Jim Morrison riepiloga tutto il potere che la musica racchiude. Non è solo suono, una vibrazione dell’aria. La musica è in grado di toccare corde profonde del nostro essere, di scuotere, di creare emozioni e immagini. E’ Arte, in una parola.

Un’arte inclusiva, incapace di intolleranze per propria natura. Un luogo non fisico dove le divisioni si appianano in favore di arricchimento culturale aggregante. Basti pensare all’ultimo Eurovision 2021. Quanti stili diversi, quante lingue diverse, quanti modi di vedere la musica in maniera differente.

Questo è il segreto

Lo scambio. I grandi artisti non si accontentano di ciò che hanno raggiunto, ma continuano a cercare e a sperimentare nuove culture che corrispondono a nuovi suoni e a riportarli nella loro musica. Capita proprio a proposito un commento di questi giorni di Elton John, in una lettera inviata a parlamentari britannici e riportata sia sui suoi social e dalla Bbc.Musica

Il rischio per il Regno Unito, a causa delle restrizioni agli spostamenti, è quello di perdere una generazione di talenti. Giovani che hanno difficoltà ad andare in tour per via dei visti, o semplicemente in viaggio per conoscere nuovi mondi e far conoscere la propria musica.

Se quando ho iniziato avessi dovuto affrontare gli ostacoli finanziari e logistici che devono affrontare i giovani musicisti adesso, non avrei mai avuto l’opportunità di costruire le basi della mia carriera e dubito fortemente che sarei dove sono oggi”.

 Se a dirlo è lui il problema è serio. L’Inghilterra ha una storia musicale eccelsa, siamo convinti che il governo inglese arriverà a mettere una toppa a quello che Elton John definisce un “buco aperto”. Anche perché è un mercato che fattura miliardi e dà lavoro a milioni di persone, non solo agli artisti. Difficilmente permetteranno che la nuova generazione non abbia una portata internazionale e libera. Il denaro muove il mondo.

E anche la musica.

 Quindi è importante che si muova. I giovani musicisti europei si possono definire più fortunati dei colleghi britannici, perché l’Europa questo lo sa bene. Mette in atto una serie di politiche attive che tutelano non solo il libero spostamento all’interno della UE, ma che garantiscono la tutela della salute e la sicurezza in ogni stato membro per tutti coloro che hanno voglia di mettere il proprio strumento sulle spalle e far conoscere la propria musica al mondo.

E siccome sappiamo già che il denaro muove il mondo, è bene venire a conoscenza di alcuni programmi che aiutano i giovani musicisti. Uno di questi è Europa Creativa che con il sottoprogramma Cultura e un fondo sostanzioso, 450 milioni di euro, aiuta tutti gli artisti, quindi musicisti compresi, a trasformare il sogno o l’aspirazione in un lavoro, creando nuove competenze, nuove reti, nuovi palchi, nuove platee. Perché con la digitalizzazione anche il modo di fruire la musica è cambiato -il periodo di pandemia ce l’ha insegnato- e così anche il mercato.

Ma soprattutto, anche grazie al programma Music Moves Europe, L’UE aiuta i giovani a sviluppare una propria originalità, una propria identità artistica da riportare in una più grande identità musicale europea che sia competitiva. E’ per questo che sono stati istituiti gli European Border Breakers, che premia gli artisti emergenti che hanno successo fuori dal loro Paese d’origine.

Il modo c’è. A volte basta un pizzico di coraggio e intraprendenza. Soprattutto tanta curiosità e voglia di scoprire. Con la consapevolezza che se si inizia il viaggio con poco nella borsa, al ritorno il “bagaglio” sarà molto più grande.

Musica

 

 

Written by: Andrea Famà

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