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Cultura

A dire il vero: Intervista a Margherita Hack

today19 Luglio 2021

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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Starman” – David Bowie

Bentrovati amiche ed amici di voicebookradio.com, inizia una nuova settimana!

Sarà ricca di belle giornate? Ci permetterà di starcene col naso all’insù a rimirar le stelle?

Non lo sappiamo, ma nell’eventualità ci siamo attrezzati ed abbiamo chiesto ad un ospite molto speciale di unirsi a noi nei nostri ormai celebri studi metafisici, Margherita Hack!

R: Benvenuta! È con estremo piacere che cogliamo l’occasione di intervistarti, un po’ in anticipo rispetto alla notte di San Lorenzo ma non credo ce ne vorrai…

M: Non pensare… Tutt’al più!

R: Ehm sì, naturalmente. Cosa c’è di meglio di cominciare con una gaffe…

Ad ogni modo, la tua figura è stata una delle più positive e proattive nella comunità scientifica italiana del secolo scorso, tanto da renderti una voce importante nel dibattito pubblico, ben al di là dei tuoi studi…

M: Sono contenta tu la veda così. Tuttavia tutto questo è stato possibile, ci tengo a sottolinearlo, perché “prima” ho studiato molto, il che mi ha permesso di detenere la cattedra di Astronomia a Trieste per quasi trent’anni, dal ’64 al ’92. E di essere fino al ’87 la prima donna a dirigere l’Osservatorio Astronomico, elevandone lo status.

R: Eppure non è scontato che qualcuno eccellente in un campo come lei, sia poi in grado di farsi apprezzare in tanti altri, tra cui l’arena della società civile…

M: Forse hai ragione, ma penso che la stima che Margherita Hack ha raccolto con le sue dichiarazioni sia conseguenza di un fatto quasi banale, in tutta sincerità.

R: Che sarebbe!?

M: Semplicemente che, essendo notoriamente atea e una scienziata e quindi votata al pensiero razionale, le mie opinioni non siano giuste di per sé (perché nulla lo è) ma seguano e magari riconoscano quella che dovrebbe essere l’evoluzione verso cui, come umanità dobbiamo tentare di raggiungere…

R: In conclusione, vorrei domandarle una disamina su alcune sue dichiarazioni riguardo la sua adolescenza, avvenuta durante il Ventennio…

M: Con piacere perché le trovo cariche di significato. Come può immaginare io non sono mai stata fascista nell’accezione storicizzata del termine e ho smesso di esserlo, in ogni accezione, nel momento in cui sono state promulgate le leggi razziali nel ’38.

Tuttavia, è questa la lezione che mi preme chiarire, prima di quell’evento e dell’indescrivibile tragedia che ne è seguita, la spinta aggregatrice, sociale ed autoritaria del regime nella società non era vista negativamente, vuoi per ragioni storico-sociali o più prettamente politiche.

Proprio per questo l’attenzione non può e non deve diminuire, perché sarà anche vero che non siamo noi in prima persona a prendere decisioni, ma come elettori e prima ancora cittadini avremo sempre l’ultima parola sull’operato di chi decide per noi!

R: Avevamo chiesto a Margherita Hack di scambiare due chiacchiere perché le stelle ci sembrano più brillanti d’estate, invece ci ha mostrato come gli eventi più intensi accadano piuttosto qui giù e per questo la ringraziamo infinitamente!

Written by: Ruggero Roccasecca

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