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8 Marzo, le socialiste fanno aperitivo

today8 Marzo 2023

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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Respect” – Aretha Franklin

Hai prenotato un tavolo vista cupolone al ristorante chic dietro San Pietro. Allora avrai le buste ai piedi, dopo aver fatto una sessione intensa di shopping. Ti piacerà anche l’idea di prendere un caffè nel pomeriggio con qualche amica. Nel mentre, quanti ti regaleranno le mimose? Quanti ti faranno gli auguri? Beh, è l’8 Marzo d’altronde: la festa della donna. Ritagliamoci una giornata tutta per noi per dedicarci a quelle cose da femmine, lasciando per una volta i fidanzati e i figli a casa.

Tendenzialmente questa è l’idea generale: celebriamo la donna e la lasciamo fare le sue cose. Non suona strano anche a voi? Basterebbe fare un passo indietro e domandarsi quando e come sia nata la Giornata Internazionale della Donna perché questo è il suo nome -, per capire che non si tratta di un pretesto per andare al ristorante stellato e godersi un bel trattamento revitalize up alle terme.

Il Congresso del 1907 e le socialiste

socialiste L’8 Marzo delineava una giornata interamente dedicata alla riflessione e alla memoria riguardo le conquiste sociali, politiche ed economiche del genere femminile. Si tratta di una ricorrenza che dovrebbe unire e rendere presente a tutti le battaglie civili ancora da affrontare, denunciando gli abusi e le discriminazioni che ancora veleggiano nel nostro Paese – come nel resto del mondo -.

Per risalire alla nascita dell’iniziativa, mettiamo in moto la nostra macchina del tempo e torniamo agli inizi del Novecento. Gli animi iniziavano a scaldarsi e le prime parole venivano spese riguardo la questione femminile. L’esigenza di istituire una giornata del ricordo nasceva dall’accumulo di alcuni eventi, primo fra tutti il VII Congresso della II Internazionale socialista a Stoccarda nell’Agosto 1907. Durante l’evento si discusse per la prima volta del suffragio universale. Erano presenti i maggiori dirigenti marxisti del tempo, tra cui Lenin, Martov, Rosa Luxemburg e Jean Jaurès.

Giusto qualche giorno dopo, ebbe luogo la Conferenza internazionale delle donne socialiste durante la quale Clara Zetkin venne eletta segretaria. Questo creò degli attriti tra alcuni partiti di sinistra che non accolsero volentieri la proposta di un’alleanza con le femministe borghesi. Preferivano, piuttosto, collaborare con gli altri partiti a favore del suffragio.

Woman’s Day

“Il Congresso non ha alcun diritto di dettare alle donne socialiste come e con chi lavorare per la propria liberazione” –Corinne Brown

Così scrive Corinne Brown nel 1908 sulla rivista The Socialist Woman. Fu lei stessa a presiedere il 3 Maggio 1908, la conferenza tenuta ogni domenica dal partito socialista di Chicago, in seguito denominata “Woman’s Day”. I temi? Sfruttamento sul lavoro, discriminazioni sessuali e diritto al voto. Alla fine dell’anno furono molte le donne a partecipare. Il Partito Socialista americano raccomandò a tutte le sezioni locali di organizzare il Febbraio 1909 una manifestazione. Lo scopo era unire le rivendicazioni sindacali con quelle politiche  e così, per le strade di New York, sfilarono a gran voce ventimila camiciaie.

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Donne manifestano in piazza, foto da People’s World

Le donne socialiste

L’eccitazione per l’eccellente riuscita dell’evento e la sempre più ampia partecipazione al “Woman’s Day”, convinse le delegate socialiste americane a proporre sulla tavola della seconda Conferenza Internazionale, tenutasi alla Casa del Popolo di Copenaghen – giusto poco prima del VIII Congresso dell’Internazionale Socialista -, di istituire una comune giornata dedicata alla protesta. Dal Die Gleichheit – la rivista redatta proprio dalla segretaria Clara Zetkin – risulterebbe che la mozione fosse stata assunta come risoluzione. Così il nome del movimento si diffuse su larga scala in tutta Europa

L’8 Marzo 1917, le donne della capitale San Pietroburgo si mobilitarono in grandi assemblee e proteste per il termine della guerra – poi le lotte condussero, sommate ad altri fattori, alla caduta dello zarismo -. Nel Giugno 1921, la Conferenza delle donne comuniste tenuta a Mosca, fissò l’8 Marzo la Giornata Internazionale dell’Operaia.

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Manifestazione femminista in occasione della Giornata della Donna, Roma, 8 marzo 1976.

Aperitivi sanguinolenti

I motivi che hanno portato alla perdita della memoria storica, si aggrappano alla connotazione strettamente politica del movimento. Così, dopo il secondo dopoguerra, cominciarono a farsi strada, da orecchio in orecchio, delle versioni fantasiose relative alle origini del Woman’s Day: l’incendio di una fabbrica di Cotton’s che ha provocato la morte sul rogo di centinaia di operaie – presa da un fatto realmente accaduto nel Triangle nel 1911 -, oppure la presunta aggressione da parte delle forze dell’ordine in risposta a una manifestazione sindacale di operaie tessili a New York – in riferimento a scioperi tenuti a Chicago, New York e Boston nel 1857 -. 

Donne che hanno subito abusi, che si sono sacrificate per un ideale e che la storia ha deciso di cancellare perché inappropriate. Se prima questa data era vissuta nei cortei e negli scontri in piazza, ora si è ridotta a uno spritz delle 5 del pomeriggio. Eppure di motivi per protestare ce ne sono a bizzeffe e c’è ancora un lungo tragitto da percorrere. Un giorno festeggeremo a suon di pedicure e vini costosi, ma non ora, non l’8 Marzo.

Written by: Laura Cervelli

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