Il 22 Ottobre 1969 viene pubblicato Led Zeppelin II, che resta nelle classifiche inglesi per 138 settimane e vende, in soli sei mesi, tre milioni di copie.
I Beatles rimasero spodestati da quell’album, nato in stanze d’albergo, durante la pausa dal tour, tra un live e un altro.
Se il tempo era poco, le pressioni della casa discografica furono l’impulso di una creatività sempre più fervida nel gruppo che aveva tenuto il suo esordio solo nove mesi prima.
I risultati finali furono mixati in soli due giorni e quel potente flusso dal blues all’hard rock e alla psichedelia divenne testimonianza della definitiva consacrazione della band.
Whole Lotta Love
La canzone d’apertura dell’album da uno dei riff più famosi della storia del rock seguì un percorso travagliato. Una parte del testo venne tratta da You Need Love, canzone blues scritta per lui da Willie Dixon, per questo accusata di plagio: la band venne coinvolta in una diatriba sui diritti d’autore che si risolse in tribunale con risarcimento a favore di Dixon.
Heartbreaker
Annoverata al 320º posto nella classifica delle 500 migliori canzoni secondo Rolling Stone, è celebre per l’assolo di Page, votato dai lettori della rivista Guitar World come 16° assolo più bello tra i 100 Best Solos of All Time. È il racconto del ritorno della donna spezzacuori in città, che ha tradito il ragazzo che narra la storia, da più di dieci anni ormai. Alla fine questo riesce ad allontanarsi dalle diaboliche vie della spezzacuori.
Moby Dick
Brano strumentale, il titolo si ispira al all’omonimo romanzo di Herman Melville, e come nel romanzo vengono superati i limiti della razionalità così accade per il riff di chitarra e l’assolo di batteria di John Bonham. Il riff di chitarra fu di ispirazione a I Feel Fine, singolo dei Beatles.
Poi è la volta del blues con The lemon song e nella conclusiva Bring it on home.
The Lemon song
Resa celebre dall’assolo di basso di John Paul Jones, la canzone presenta un riff simile a quello del cantante blues Howlin’ Wolf Killing Floor e per questo furono accusati di plagio, mentre alcune parti del testo riprendono la canzone Traveling Riverside Blues di Robert Johnson. La canzone venne registrata praticamente live e l’effetto di eco della sua voce è frutto delle sue doti canore e dell’acustica dello studio.
La copertina fu opera di David Juniper che basò la grafica su una foto della squadriglia volante, capitanata dal barone rosso, scattata durante la prima guerra mondiale. I volti dei quattro membri della band furono poi aerografati sulla foto e vennero aggiunti altri visi.
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