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benessere

5+1 inglesismi dal mondo Vegano

today7 Novembre 2022

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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Cogli la prima mela” – Angelo Branduardi 

Volete iniziare una dieta vegana? Faremo chiarezza su alcuni dettagli e su alcuni termini che è bene conoscere. E lo faremo con un articolo di due “puntate”.

Per capirci subito stiamo parlando di un’alimentazione puramente vegetale, quindi non proveniente dal mondo animale. Ed è molto più che una tendenza, come qualcuno crede.

Vegano

Avete fatto caso che nei ristoranti e nei supermercati aumentano sempre di più le proposte vegane? E non sono certo un’esclusiva dedicata solo a chi segue questo tipo di dieta, quanto anche a chi alterna cibi di varia natura. Oltre che a coloro che si avvicinano per curiosità. In fondo nuove abitudini alimentari sono una buona variante oltre che una soluzione green.

Proprio nei giorni scorsi si è festeggiata la Giornata Mondiale del Veganismo, quindi perché non vederci un po’ più chiaro?

Vegano

Inglesismi vegani

Forse non tutti sanno che molti termini che definiscono il mondo vegano sono parole mixate di origine inglese. Quindi non sempre semplici da comprendere. Eccone 5+1 che sono davvero essenziali per capire meglio.

  • Se vi parlo di dieta plant-based cosa vi viene in mente? Questa è facile, dai. Si tratta letteralmente di una dieta “a base di piante”, ma non parliamo solo di vegetali, quanto anche di prodotti provenienti da coltivazioni e allevamenti sostenibili e certificati. Nel rispetto dei ritmi e della biodiversità della natura.

Vegano

  • Un termine che ha bisogno davvero di chiarezza è Veganuary, una parola che è un mix di “vegan” e “January” che in inglese significano “vegano” e “gennaio”. Curioso, no? In realtà si riferisce ad una sfida, lanciata nel 2014 da un’organizzazione no-profit britannica, che incoraggia le persone a seguire un’alimentazione vegana per il primo mese dell’anno. Il motivo? Cominciare l’anno nuovo creando un’esperienza collettiva di consapevolezza del proprio impatto ambientale sul pianeta.

Vegano

  • E ora parliamo di frutta? Ecco il “+1”. La parola Fruttarismo è un’altra di quelle che incuriosiscono molto. È abbastanza chiara tutto sommato perché comprende coloro  che scelgono di abbracciare una dieta basata sui frutti, costituendo così la forma più radicale della dieta vegana.

Vegano

  • Vi siete mai “scontrati” con uno di quei vocaboli assolutamente incomprensibili? Cosa significa Flexitarian? Anche questo termine è un mix e unisce “flexible” e “vegetarian”, ovvero flessibile e vegetariano. Appare subito chiaro che sia una versione più elastica del regime “plant-based”. Elastica perché non elimina totalmente i consumo di carne, ma lo limita a una o due volte la settimana.

  • E che ne dite di Cheegan? Lo avrete probabilmente letto qua e là. Altro termine, altra fusione. Questa volta parliamo di “cheating” -imbrogliare- e “vegan”. Una “diramazione” se vogliamo divertente e “umana”, che indica le persone che si dichiarano vegani, ma che spesso cadono in tentazione e abbandonano così la “retta via”.

  • Occhio poi alle doppie consonanti. infatti esiste un altro termine con cui è facile confondersi. Si tratta di Veggan. Una doppia G che fa la differenza. Il mix è fra le parole uovo e vegano -“egg” e “vegan”- e si riferisce ai vegani che consumano regolarmente anche uova. Possibilmente provenienti da allevamenti a terra, le cosiddette “galline felici” che, quindi, non vivono in batteria e seguono ritmi di vita naturali.

Ora che conosciamo l’etimologia di queste parole forse ci sarà più semplice comprendere la tipologia delle scelte altrui. Precisando in più che un regime vegano può essere pianificato in varie fasi della nostra vita, purché sia ben strutturato.

“L’errore più frequente è quello di cercare di sostituire quello che si mangiava prima con le controparti vegetali processate. Ed ecco che si mette nel piatto il pollo vegetale preparato con la farina di piselli invece del pollo, il formaggio a base di olio di cocco invece di quello vaccino, il burger che imita il sapore della carne invece di quello a base di macinato: questo è di certo più rispettoso nei confronti degli animali e più sostenibile, ma non è un tipo di dieta vegetale che apporterà particolari benefici per la salute. Questi prodotti possono costituire delle piacevoli eccezioni, ma non devono diventare la regola e non sono affatto necessari per pianificare una dieta vegana”. – Dr.ssa Silvia Goggi, medico specialista in scienza dell’alimentazione, autrice best-seller e divulgatrice.

Quindi da dove cominciamo?

La maniera più salutare per avvicinarsi ad un regime alimentare vegetale è reinventare le nostre abitudini partendo dalla base. Quindi combinare i vari gruppi alimentari vegetali in modo da ricevere sempre i nutrienti più opportuni. Farsi seguire da un nutrizionista è di certo la scelta migliore.

Perciò, che decidiamo di cambiare abitudine alimentare oppure no, sono innegabili i vantaggi ambientali e i benefici che il nostro pianeta può trarre da una dieta a prevalenza vegetale.

Innanzitutto il risparmio di acqua, la riduzione di emissioni di gas serra e il minor utilizzo di terre fertili. Nel prossimo articolo parleremo nel dettaglio proprio dei frutti e delle verdure ideali da introdurre nelle nostre diete, perciò restate connessi.

Written by: Valentina Proietto Scipioni

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