Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “I ragazzi del Juke Box” – Adriano Celentano
Il 10 gennaio 1949 l’RCA annunciava il suo gioiellino: il 45 giri. Sette pollici di diametro – sempre in vinile – e appena cinque minuti di musica per lato.
Anche oggi faremo un salto indietro nel tempo e ci godremo un po’ di musica insieme ai ragazzi dei primi anni cinquanta.
Chi di noi non ha mai posseduto o sentito parlare dei vecchi giradischi che, nel secolo scorso, hanno diffuso la musica in tutte le sue evoluzioni del periodo?
Il vinile, fragilissimo.
La puntina da poggiare delicatamente sul disco per non graffiarlo.
E la magia aveva inizio.
Il giradischi
Ma chi non possedeva il giradischi come ascoltava la musica? Soprattutto i nuovi successi.
Ricordiamoci che siamo approdati negli anni cinquanta e la musica non è fruibile da tutti in modo immediato come oggi.
E proprio qui inizia il nostro viaggio fra gli adolescenti di metà novecento. Praticamente i nostri nonni. E li troviamo a riunirsi in casa degli amici che possedevano un giradischi per ascoltare insieme gli artisti del momento o addirittura quelli che arrivavano da oltre confine.
Esplode la Juke Box mania
Ma, nel decennio successivo prende piede un’altra magia. Si comincia ad uscire dalle case per ritrovarsi nei locali e nei bar. E immaginiamo di farlo anche noi insieme a loro.
Stiamo assistendo alla nascita del fenomeno del juke box. Un apparecchio luminoso e affascinante che contiene una vastissima scelta di canzoni su 45 giri che, diversamente, non avremmo potuto conoscere. E ci ritroviamo a radunarci attorno a lui con i ragazzi dell’epoca per scegliere di ascoltare e ballare insieme le hit del momento.
Una monetina per ogni disco e il gioco ha inizio.
Ed è proprio il juke box a decretare il grande successo dei 45 giri. Piccoli vinili che negli anni 60-70 ebbero una diffusione impressionante.
Così scopriamo che si usano per lanciare i singoli ottenendo un incredibile impatto sul mercato, complice anche il prezzo economico. E vediamo nascere anche i mangiadischi portatili che vengono usati dai più giovani per ascoltare a ripetizione i loro brani preferiti.
In Italia, un caso unico al mondo
Con altrettanta meraviglia scopriamo che in Italia c’è un caso unico al mondo perché questi singoli vinilici vengono distribuiti anche nell’edizione specifica per juke box, di cui è vietata la vendita al pubblico. Sono 45 giri riservati unicamente ai gestori di bar che hanno installato un apparecchio juke box nel proprio esercizio.
E qualcuno ci racconta che l’idea è venuta a due commilitoni durante il servizio di leva. Uno dei due è figlio di un manager della RCA. È infatti questa etichetta discografica la prima a mettere in vendita questo formato di singoli, per essere poi seguita a ruota da tutte le altre case discografiche.
Edizioni speciali da Juke Box
Ma, poiché siamo curiosi, ci domandiamo cosa abbiano di diverso queste versioni speciali? Innanzitutto costano meno rispetto alle edizioni normali. Ma soprattutto sono vendute spesso in anticipo rispetto all’edizione destinata al pubblico. Quindi rappresentano una golosa anteprima da giocarsi nel modo giusto.
In più contengono a volte i brani di più artisti così da abbattere i costi dei diritti Siae.
Piccola curiosità: sul retro della copertina spesso è presente anche la targhetta da ritagliare e inserire nel juke box. Notiamo subito che anche la confezione è particolare. Consiste in una copertina bucata al centro con il marchio della casa discografica, spesso neutra. Addirittura, per garantire l’integrità dell’ascolto di ogni singola facciata, i brani sono preceduti e seguiti dalla voce di un’annunciatrice che li presenta.
The B-Side
Particolare attenzione si dà al lato B del 45 giri che normalmente offre la versione strumentale del brano originale oppure semplicemente la sua base su cui provare a cantarla.
Ma proviamo a sbirciare un po’ più avanti nel tempo.
Verso la fine degli anni settanta vedremo il mercato deviare in favore degli LP a 33 giri e delle musicassette. Questo cambio di rotta toglierà lo scettro della diffusione musicale ai 45 giri.
33 giri, musicassette e cd
Viaggiando poi verso gli anni ottanta le cose cambieranno ancora fino ai primissimi anni novanta. Tempo in cui le multinazionali decideranno di cessare la larga produzione dei vinili in favore del nascente CD.
Con l’avvento di questi supporti digitali, le cose cambieranno sensibilmente fino ad arrivare al terzo millennio in cui si consumerà musica quasi esclusivamente attraverso il web.
Ma ora torniamo da questo viaggio.
Siamo di nuovo ai giorni nostri.
Eppure, a decenni di distanza, anche noi musicomani del 2021 ancora restiamo sensibili al fascino dei vinili. Per il loro suono dal sapore antico che racconta il tempo trascorso e che resta inossidabile.
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