Il 17 Agosto 1982 veniva venduto il primo CD, supporto destinato ad entrare nella storia
La storia non è fatta solo di grandi nomi ed accadimenti importanti: spesso viene scritta da quei piccoli strumenti che hanno segnato un’epoca. Se poi questi strumenti sono dischi di forma circolare, bucati al centro e composti di policarbonato, arriviamo alla ricorrenza di oggi: esattamente 37 anni fa veniva venduto il primo Compact Disc ad uso commerciale.
Si trattava nientemeno che di un album degli ABBA, storico gruppo svedese che ha fatto ballare intere generazioni al grido di “Mamma Mia”. Questo CD fu stampato dalla Philips in Germania, e da allora divenne uno status symbol. Si apprestava a sostituire cassette e vinili, grazie alla sua “enorme” capacità di data storage e alle sue dimensioni molto contenute.
Inizialmente però non fu affatto semplice per il Compact Disc imporsi sul mercato: la sua memoria era infatti troppo grande per i PC dell’epoca (parliamo di 600 Mb contro il massimo di 4 Mb per un computer di fascia alta). Inoltre i lettori ottici per CD erano molto costosi, perciò ancora per un po’ di tempo le persone continuarono a preferire i mangianastri.
Il boom di questo innovativo supporto si ebbe nel corso degli anni ’90: nel 1991 la vendita di CD superò il miliardo di pezzi, surclassando quella degli LP tradizionali. Nel 2000 ci fu il picco vero e proprio: vennero venduti 3,5 miliardi di pezzi, vale a dire un compact disc ogni due abitanti sul nostro pianeta. Oggi invece assistiamo al canto del cigno del CD per via del digital delivering: ormai la musica si ascolta sulle piattaforme come Spotify e i film su altre come Netflix, perciò l’utilizzo dei lettori CD è davvero irrisorio. Ciò non cambia il segno che questo supporto ha lasciato nel mondo della tecnologia di consumo.
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