Il 21 agosto 1987, esattamente 33 anni fa, nelle sale statunitensi usciva uno dei film più famosi e seguiti degli ultimi decenni: Dirty Dancing – Balli proibiti, diretto da Emile Ardolino. Originariamente partita con un budget ridotto e senza attori famosissimi, la pellicola ha riscosso un enorme successo e ha guadagnato oltre 214 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando il primo film a vendere più di un milione di copie e segnando un’intera generazione con musiche coinvolgenti e scene romantiche.
Nell’estate del 1963, la famiglia Houseman si reca in vacanza presso un villaggio turistico. La figlia minore e prediletta Frances “Baby” Houseman, di diciassette anni, conosce Johnny Castle, dipendente del villaggio, e ne rimane affascinata. I due si cominciano a frequentare finché si trovano a preparare un’esibizione insieme: Johnny diventa l’insegnante di ballo di Baby e tra loro scoppia la passione. Nonostante le mille avversità che ostacolano il loro amore e che portano Johnny a doversi separare dalla ragazza, il film si conclude con la celebre scena che li vede volteggiare insieme sulle note di “The time of my life” e con cui Baby e Johnny riescono a riscattarsi agli occhi di tutti.
È proprio la famosa canzone, interpretata da Bill Medley e Jennifer Warnes, a ricoprire il ruolo di colonna sonora del film, valendo ai due cantanti un Grammy come miglior duetto, e facendo guadagnare alla pellicola un Oscar e un Golden Globe.
Ci sono diverse curiosità che non tutti conoscono ma che fanno ben intendere lo spirito con cui sia stato ideato e prodotto uno dei cult del cinema statunitense. Infatti i lavori di riprese, durati solo 44 giorni, hanno coinvolto l’intera troupe cinematografica in musica e balli, tanto da farle prendere parte nelle scene corali, lasciandosi trasportare dall’euforia. Questo clima di familiarità ha spinto gli attori a sentirsi liberi di improvvisare alcune delle scene poi diventate iconiche, come per esempio quella in cui i due protagonisti si trovano in sala a provare una coreografia sulle note di Love is strange: il regista rimase così colpito dalle prove che decise di includere la scena nel film così, improvvisata com’era.
Per via delle sequenze considerate più “hot” e dei balli passionali il film destò parecchio scalpore all’epoca, e nonostante ciò non tolse nulla al suo successo: dopo aver terminato la produzione della pellicola il produttore si rese conto che avrebbe potuto avere problemi nell’esportazione del film. Perciò si pensò inizialmente a un cambiamento del titolo (“dirty” avrebbe potuto ricordare una pellicola pornografica) ma alla fine tutto rimase com’era e non si verificò alcun problema.
Ad ogni modo c’è anche da dire che l’incredibile successo del film ebbe il paradossale effetto di bloccare la carriera, e anche la vita, di molti di coloro che vi lavorarono. I due protagonisti Patrick Swayze e Jennifer Grey subirono negli anni diverse parodie, e finirono per non riuscire ad avere ruoli in film importanti per molti anni. Per Swayze la situazione si sbloccò nel 1990 grazie al film Ghost, ma lo stesso non avvenne per la collega Jennifer Grey.
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