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Musica

29 settembre, seduto in quel caffè…

today29 Settembre 2022

Background
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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “29 settembre” – Equipe 84

Correva l’anno 1967 e gli Equipe 84 lanciarono un brano che fece epoca, venuto fuori dal genio creativo di Mogol e Lucio Battisti. Si chiamava 29 settembre e fu una vera rivoluzione.

29 settembre
Ph. Inchiostro.it

Forse i più giovani di voi nemmeno sanno di cosa stiamo parlando, perchè il tuffo temporale di oggi è davvero grande. Torniamo indietro alla metà degli sessanta quando due giganti del cantautorato italiano scrissero il loro primo, grande successo insieme. I giganti erano Mogol e Lucio Battisti. La canzone si intitolava semplicemente 29 settembre.

Ogni anno, quando arriva questa data, le radio non possono esimersi dal passare in rotazione questo brano. E ognuno di noi torna torna un po’ a quelle primissime strofe che vengono fuori dalle labbra quasi in automatico.

“Ieri, 29 settembre.

Seduto in quel caffè io non pensavo a te…”.

29 settembre
Ph. Wikipedia

Il brano ormai ha più di cinquant’anni, eppure brilla ancora di grande attualità. Nacque dalla penna di una coppia storica, ma venne lanciata sul mercato dalla band di Maurizio Vandelli, gli Equipe 84. E, a tal proposito, vi invito a fare un giro sul web e su YouTube per ascoltare qualcuna delle loro canzoni che accompagnarono l’adolescenza dei nostri nonni e dei nostri genitori.

Ebbe un tale successo questo brano che restò in cima alle classifiche per quasi due mesi e fu l’inizio della grande avventura di Mogol e Battisti. Sfornato il primo “figlio” si prospettava un grande futuro per i due, col marchio di fabbrica riconoscibilissimo e sigillato a fuoco per i tre decenni a seguire.

Ma perchè è così importante?

Poco fa vi dicevo che è un brano ancora attuale e ve ne spiego i motivi. Aveva una straordinaria modernità in sè già allora, soprattutto perché non aveva un vero ritornello, quindi uscì immediatamente fuori da ogni schema tradizionale. Poi di certo colpivano le sonorità, chiaramente ispirate dalla musica folk e psichedelica d’oltre oceano. Non è raro riconoscere nei brani di Battisti quella vena stilistica che richiamava le grandi band del periodo, dai Beatles ai Cream fino ai Byrds. 

Ma di moderno c’era anche l’arrangiamento realizzato da Maurizio Vandelli stesso. Che il periodo vibrasse tutto intorno di fermenti creativi non è certo un segreto.

“Era il momento in cui i Beatles facevano i suoni alla rovescia, usando i nastri al contrario. E noi no?” – Maurizio Vandelli

Di che parla?

Archiviate le innovazioni musicali andiamo a leggere il testo. O a cantarlo, per chi lo ricorda o per chi ha voglia di sperimentare.

Innanzitutto sembra che sia stata scritta in brevissimo tempo, durante una pausa pranzo dei due. E racconta, tema ancora più attuale, di una “scappatella” che culmina in un’appassionata notte d’amore. Di quelle che ti travolgono e non capisci più niente. Poi ti svegli al mattino e ti sembra di aver vissuto solo un sogno. Catapultato di nuovo sulla terra ti accorgi che è successo davvero e, con una telefonata confusa, chiami la tua compagna ignara di tutto.

29 settembre
Ph. www.luciobattisti.info

La voce dello speaker che scandisce le date a inizio e fine brano apre e chiude il cerchio temporale in cui si svolge la storia. Una manciata di ore in cui è successo tutto e tutto si è “cancellato”. Sembra quasi un breve cortometraggio, le immagini ci scorrono negli occhi e ci sembra perfino di toccarle prendendo le parti di questo o di quel protagonista.

E dopo il successo degli Equipe 84, anche Battisti inserì il brano nel suo primo disco in cui però venne spogliato da tutte le sonorità psichedeliche ed elaborate e dai cori della versione di Vandelli e company. Venne riportata all’origine col semplice suono della chitarra, accompagnata da violino e flauto che aiutano ancor di più a mantenere la visione onirica degli avvenimenti. Impagabile le strofe finali con la voce di Lucio che rincorre le parole fra un sorriso e l’altro, col sollievo dello scampato pericolo.

Questo piccolo ritorno al passato ci mostra un Battisti ancora acerbo, ma con le idee già chiare. Il preambolo di ciò che avvenne dopo è forte e incisivo. Tutto il resto è storia!

 

Written by: Valentina Proietto Scipioni

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