Uno tsunami di colori: questa la metafora più calzante per comprimere in sole quattro parole quel che si è riversato nel cuore della capitale Sabato 8 Giugno, in occasione dell’edizione 2019 del Gay Pride.
Un compleanno importante, il 25° dal primo pride moderno e unitario di Roma: un grido di battaglia all’insegna dell’amore, contro ogni forma di transfobia e omofobia; un momento di confronto, di sostegno reciproco e di celebrazione del pluralismo e del valore dell’unicità di ognuno. E secondo qualcuno, c’erano 700mila gocce in questo oceanico corteo.
Nonostante l’apparente leggerezza della celebrazione, suggerita da piume e colori, i temi affrontati nell’arco della giornata sono stati seri, variegati e tutt’oggi oggetto di un serrato dibattito. Come ha ricordato Sebastiano Secci, presidente del Circolo Mario Meli, associazione alla base dell’organizzazione del Roma Pride:
Non possiamo prenderci il lusso di spegnere solo le candeline, ma dobbiamo continuare a lottare in prima linea perché i tempi che abbiamo davanti sono sempre più scuri: il movimento Lgbt è sempre più bersaglio di odio e violenza. I nostri figli e le nostre figlie vengono dichiarati inesistenti e dunque c’è ancora tanto da fare.
Sebastiano Secci
Il percorso seguito dal corteo? Ve lo dice Google Maps, che per l’occasione ha evidenziato il tragitto della manifestazione – partita da Piazza della Repubblica, proseguita per via Merulana, lungo i Fori Imperiali e fino a Piazza Madonna di Loreto – con i colori dell’arcobaleno.
Tra carri, striscioni, dancer, bandiere, musica (perlopiù un’immancabile Madonna, da sempre attiva nella difesa dei diritti della comunità LGBTQ+), e la partecipazione di tante personalità influenti (emblematico il bacio saffico tra Vladimir Luxuria e Asia Argento), anche quest’anno le idee e sentimenti di centinaia di migliaia di persone sono state espresse in una miriade di maniere differenti, mentre il messaggio centrale è rimasto unico, lo stesso di sempre, tanto semplice da essere quasi inimmaginabile la facilità con cui a volte venga negato, frainteso, osteggiato: l’amore è amore.
Post comments (0)