Di cosa parla. La vicenda, scritta (si faccia ben attenzione ai numeri) nel lontano 1948, è ambientata nella Londra del 1984. In questa città capitale della prima delle tre macroregioni (Oceania, Eurasia ed Estasia) in cui è stata suddivisa la Terra a seguito della Seconda Guerra Mondiale ed ancora in una statica situazione di tensione, la popolazione vive sotto l’egida del Socing1, e da tempo ormai la quotidianità è immersa in un clima tutt’altro che sereno: non c’è angolo in tutta l’area (incluse le abitazioni private) risparmiato dall’occhio vigile di qualche teleschermo. In aggiunta a ciò, la giornata di ogni singolo individuo viene scandita da compiti ben precisi, tra cui la partecipazione a manifestazioni in ossequio al misterioso capo del Partito, l’infallibile Grande Fratello, mentre la Psicopolizia2 sorveglia senza posa e dà la caccia a chiunque venga segnalato o catturato dalle telecamere come sospetto psicocriminale3.
Winston Smith, un apparentemente ordinario sottoposto del Ministero della Verità avente il prezioso compito di passare in rassegna ogni documento del passato per poi alterarlo affinché sia conforme agli ideali e a quanto divulgato alle masse dal Partito, sembra essere l’unico pesce fuor d’acqua in questa strana società, e ben presto incomincia ad esprimere il suo malcontento in un piccolo diario comprato illegalmente da un misero prolet4 di nome Charrington. Come se non bastasse, l’inquietudine di Winston viene alimentata da un’autentica ossessione per la figura di O’Brien, un potente membro del Partito Interno che l’istinto gli suggerisce senza tregua essere una spia della Confraternita5. Un giorno, durante uno dei consueti “Due minuti d’Odio” in piazza contro Emmanuel Goldstein, nemico della Patria e del Grande Fratello, gli sguardi di Winston e di una bella ragazza di nome Julia si incontrano: è la scintilla destinata a trasformare i due membri del Partito in psicocriminali. Infatti, dopo alterne vicende, Julia riesce a comunicare i suoi sentimenti al protagonista, facendogli scivolare nella mano un bigliettino con scritto: “Ti amo”. In un mondo senza amore, dove la complicità tra due persone viene tollerata solo se innescata dal comune odio contro il nemico e la sensualità è ammessa esclusivamente per distaccati fini riproduttivi, esiste un unico angolo in cui i due amanti possano celebrare il loro amore fuorilegge: una dimessa soffitta nei bassifondi della città, la mansarda del signor Charrington.
Pur non pienamente concordi per quanto riguarda il regime e la necessità di una presa di coscienza delle masse che possa un giorno ribaltarlo, Winston e Julia finiscono con l’accettare l’invito di O’Brien nella sua abitazione, il quale, dopo aver disattivato tra lo stupore generale il suo teleschermo, dice apertamente di essere membro della Confraternita. Dopo aver impartito alcune direttive, il sovversivo consegna loro una rara copia di un testo dal titolo “Teoria e prassi del collettivismo oligarchico”. I giorni passano, e i due amanti aggravano sempre di più le loro colpe, leggendo ora dopo ora le pagine del libro, in cui viene spiegato per filo e per segno tutto il processo storico di instaurazione della dittatura, inclusi gli accordi tra i tre superstati di mantenere una guerra di facciata che garantisca l’equilibrio dei tre governi, e gli avvenimenti di un passato incredibilmente vicino: insomma, la verità. È proprio durante un incontro come tanti che Winston e Julia, colti in flagrante nella soffitta di Charrington, il quale si rivela essere in combutta con la Psicopolizia, vengono arrestati e condotti come prigionieri nel dedalo di stanze e corridoi del Ministero dell’Amore. Sembra già una situazione terrificante per il nostro protagonista, separato dall’amata, impaurito dalle voci che circolano sulla famigerata Stanza 101, da cui i prigionieri non fanno più ritorno, affamato e infreddolito, ma in realtà le vere cicatrici che lo dilanieranno nel corpo e nell’anima devono ancora essergli inferte, e sarà proprio O’Brien l’inaspettato artefice di tali torture. Dopo settimane interminabili di pestaggi, stenti, crudeltà di ogni tipo ed umiliazioni, il tutto accompagnato da devastanti lavaggi del cervello volti a rivedere e correggere la mentalità ribelle del sovversivo, per ciò che resta del corpo e dell’Io di Winston non resta altro che venire forzatamente condotto nella Stanza 101, dove lo attende la prova finale: tradire Julia e consacrarsi al Grande Fratello, oppure venire mangiato vivo dalla più grande paura del malcapitato, i topi.
L’aver anteposto la sopravvivenza ai propri ideali, sommato alla scoperta di esser stato a sua volta tradito dall’amata, portano Winston in uno stato di somma indifferenza e arrendevolezza: il Bipensiero è stato finalmente ripristinato.
Dopo un breve periodo di reinserimento nel mondo civile, il protagonista incontra Julia, ma oramai è talmente convinto che i ricordi ad ella associati siano falsi ed errati, da non provare più nulla per lei.
Il romanzo si chiude lasciando intendere che Winston Smith finirà ben presto ucciso come previsto da O’Brien: amando profondamente la magnificenza del Grande Fratello.
Perché consigliarlo. 1984, secondo solo a “La fattoria degli animali” quanto a fama e a nessuno quanto a originalità nello scagliarsi contro i totalitarismi che hanno segnato la storia novecentesca (con un particolare riguardo per il regime stalinista), è una di quelle opere delle quali si sente spesso dire: “Leggila, fa bene alla testa.” Perché? Per un milione di motivi ma, volendone indicare uno in particolare, sarebbe certamente quello sconvolgente senso di vertigine che chiunque, inevitabilmente, finisce per provare nel rendersi sempre più conto, pagina dopo pagina, di quanto una distopia frutto della fantasia di uno scrittore vissuto molti anni prima sia in realtà vicina, troppo vicina, a molte dinamiche della società di oggi.
Che la lettura di 1984 possa avere l’effetto di una potente lente davanti agli occhi di tutti voi.
Per chi consigliarlo. Il capolavoro di George Orwell appena illustrato presenta una struttura piuttosto accessibile a tutti. Tuttavia, per essere compreso e apprezzato pienamente in ogni suo fine riferimento, è consigliabile ad un pubblico con una buona o recente conoscenza della burrascosa concatenazione di eventi che hanno caratterizzato il Novecento.
1Socing: acronimo di “socialismo” “inglese”, è una forma di socialismo estremo.
2Psicopolizia: organizzazione paramilitare avente come obiettivo il mantenimento dell’ordine e dell’ortodossia nei confronti del Socing attraverso l’eliminazione dei sovversivi o di chiunque manifesti i primi sintomi di eterodossia (gli psicocriminali).
3Psicocriminale: chiunque non aderisca completamente al Socing, possibile solo attraverso la pratica del cosiddetto Bipensiero.
4Prolet: feccia della società, confinati in quartieri fatiscenti sotto perenne attacco, che conducono un’esistenza simile a quella delle bestie e che pertanto sono meno controllati.
5Confraternita: organizzazione segreta che mira ad un colpo di Stato che porti al crollo del Socing.
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