Toy Story, un tuffo nel passato
Tempo di lettura 3 minuti Toy Story è il cartone che ha segnato l'infanzia di tutti noi, che, in fondo, ancora aspettiamo che i giochi prendano vita.
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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Indestructible” – Disturbed
La nostra vita è suddivisa in piccoli attimi di frustrazione, inframmezzati ogni tanto da qualche attimo di puro dolore e altri di pura felicità. Dopo questa mezza citazione di Schopenhauer fatta pure male, cerco di spiegarmi meglio. Il 10+1 di oggi si concentrerà su quelle situazioni quotidiane che ci fanno passare dei buoni secondi di frustrazione. Situazioni banali in cui la rabbia rimane inespressa, perché arrabbiarsi sembra quasi una scelta da psicopatici. Queste sono le 10+1 situazioni frustranti.
1. I BISCOTTI NEL LATTE
Il “nel” del titoletto indica proprio questo. Stai intingendo il biscotto nel latte, forse pure troppo, si stacca e cade giù, nelle profondità della tazzina. Vorreste esprimere la vostra rabbia, ma poi che fate? Vi mettete a urlare contro una tazza per la colazione? Che in realtà se nessuno vi vede o vi sente, potete anche farlo.
2. SBATTERE IL PIEDE SULLO SPIGOLO
Censor Beep Sound Effect – YouTube
3. “Si ma abbassa la voce”
State litigando con una persona, cercate in maniera educata di spiegargli la situazione. Continuano ad interrompervi, allora cercate di alzare un po’ il volume della voce, quando sentite l’altro dire: Si, ma non urlare oppure Si, ma abbassa la voce.
Allora amico mio, non ci siamo capiti. Non sto urlando e se mi dici un’altra volta una cosa del genere ti arriva un cartone*dritto in faccia di quelli che ti riprendi l’anno prossimo.
*Cartone: Gergale per “pugno”
4. SCAMBIO D’IDENTITA’
Forse questo vi è capitato di più a scuola. Il vostro vicino di banco fa casino, la professoressa si volta e, anziché riprendere lui, fa il vostro nome. E lì che fate, infamate l’amico vostro? No, non si può fare, anche perché comunque non vi crederebbe. La frustrazione è duplice: siete stati accusati di un crimine non commesso e non potete tutelarvi in alcun modo. Non potete fare nulla, a parte picchiare l’amico vostro, ovviamente.
(C’è troppa violenza nei miei 10+1? Si, ma solo perché è uno specchio della vita)
5. IL LENTONE NELLA CORSIA DI SORPASSO
Ecco, ovviamente non bisogna correre per strada, ma andare a trenta chilometri orari in una corsia di sorpasso non mi sembra un buon compromesso. Ma poi guarda caso il lentone ve lo ritrovate sempre davanti quando dovete andare al lavoro o avete un impegno importante. Anche qui, la soluzione sono le botte. No ok la smetto, però una suonata di clacson non mi sembra una scelta così maleducata come ci vogliono far credere.
6. SCORDARSI QUALCOSA DI IMPORTANTE A CASA
Andate ad una festa, tutti belli puliti e gasati, e vi siete scordati il regalo per il festeggiato. Ma il problema non è scordarsi le cose, ma ricordarselo quando ormai è troppo tardi.
7. FARE LA FILA
Alle poste, in cassa al supermercato, per ricevere il bonus “veterano della Guerra del Vietnam”, la fila è una fonte di frustrazione prolungata, quella che ti consuma. Iniziate la fila che siete una persona e la finite che siete qualcun altro, a causa del turbine di emozioni ed epifanie che avete provato nell’attesa. Vostra madre non vi riconosce e, guardandovi allo specchio, forse non vi riconoscete neanche voi.
8. IL FINALE APERTO DI UNA SERIE TV
Cari sceneggiatori, quando scrivete una serie tv, nessuno vi vieta di fare un finale aperto, per fare in modo che lo spettatore rimanga poi incollato con la stagione successiva, che probabilmente uscirà due anni più tardi. Ma c’è una differenza tra una porta aperta e le acque del Mar Rosso al passaggio di Mosè. Non lasciate troppi quesiti in sospeso.
9. LA MONETA NEL TOMBINO
O in qualunque posto irraggiungibile. State passeggiando, per un motivo o per un altro tirate fuori una moneta, forse per ostentare la vostra finta ricchezza e vi cadono i vostri preziosissimi “due euri” (la “i” romana è voluta) in un tombino. I tuoi soldi appartengono alle pantegane ora.
10. QUANDO NON PUOI ESPRIMERTI LIBERAMENTE
Ci sta il vostro cuginetto/fratellino/sorellina/persona di quarant’anni ma molto sensibile, non potete dire parolacce. Ora io dico, sarò libero di esprimermi come c**** mi pare? Ecco quello che intendo, l’articolo si censura da solo.
+1. QUANDO SCOPRI CHE C’E’ GENTE CHE NON ASCOLTA VOICEBOOKRADIO
Dai fra, cosa aspetti la befana?
Spero con questo 10+1 di aver alleviato un po’ le vostre sofferenze, adesso sapete che non siete soli e c’è qualcuno che soffre insieme a voi. Non io, io soffro da solo, però qualcuno che ci tiene così tanto a farvi compagnia ci sarà sicuramente.
Written by: Tommaso Natale
Tempo di lettura 3 minuti Toy Story è il cartone che ha segnato l'infanzia di tutti noi, che, in fondo, ancora aspettiamo che i giochi prendano vita.
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