Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Argenti Vive” – Caparezza
L'”Inferno”, una delle opere forse più studiate. Perfettamente nel mood del 2021 perchè quest’anno festeggiamo il settecentenario della morte di Dante Alighieri, il Sommo Poeta, l’uomo dal naso aquilino che in vita è fu consumato dal suo amore per Beatrice. Tutti conoscono la storia di Dante e ancora di più conoscono la sua opera. Quale modo migliore quindi di festeggiare il compianto poeta se non prendendo in esame la sua opera più famosa: la Divina Commedia. In particolare oggi ci soffermeremo sui 10+1 gironi peggiori dell’Inferno.
Tre piccole premesse
La prima: non è una classifica, non si fanno preferenze. La seconda: la gente tende ad impazzire nel momento in cui, stilato un elenco od una classifica, non compare una voce a cui loro avevano pensato. Se avete intenzione di avvelenarvi vi vorrei far riflettere sul fatto che vi state avvelenando per un articolo sui gironi dell’Inferno. La terza, la più seria e importante: l’elenco non si basa sul quale sia il peccato peggiore, perché si può dire che tutto l’Inferno sia già una classifica a riguardo, quanto più sul tipo di pena che il peccatore è costretto a subire. Detto ciò, procediamo.
1. VIOLENTI CONTRO SE’ STESSI
Secondo girone del Cerchio dei Violenti, comprende due categorie: i suicidi e gli scialacquatori. I primi sono stati violenti contro il proprio corpo, i secondi con i propri possedimenti. In particolare i suicidi sembrano andare incontro ad una sorte quanto mai crudele. Sempre secondo la legge del contrappasso, dal momento che i suicidi si sono privati volontariamente della loro natura umana, all’Inferno sono trasformati in alberi, una forma di vita potremmo dire “inferiore”. Unito a ciò essi sono tormentati dalle arpie. Oltre al danno la beffa. Gli scialacquatori, coloro che hanno dilaniato in vita i loro possedimenti, sono costretti all’Inferno a scappare e ad essere sbranati da cani famelici. Non è un caso che durante la fuga di questi qualche ramo venga spezzato, procurando ulteriore tormento ai suicidi.
2. FALSARI
Collocati nell’ottavo cerchio, quello delle Malebolgie, per la precisione nella decima, i falsari sono eternamente afflitti da malattie, che falsificano la loro vera natura. A seconda del tipo di falsificazione cui si sono dedicati in vita, la malattia cambia. I falsificatori di cose sono affetti dalla lebbra, quelli di monete dall’idropisia e così via. L’inferno per i falsari e il paradiso per gli ipocondriaci, che possono finalmente ammalarsi per davvero.
3. ERETICI ED EPICUREI
Siamo all’interno della Città di Dite, metà turistica che vi sconsiglio di visitare perché tendono a gonfiare i prezzi. Al suo interno sono puniti gli eretici e gli eresiarchi. Questi sono rinchiusi in dei sepolcri da cui scaturiscono costantemente delle fiamme. Il fuoco rappresenta la purificazione dell’infedele, basti ricordare cosa simboleggiava il rogo nel Medioevo. Qualcuno potrebbe dire che forse non sia una pena così grave, col tempo ci si abitua. Forse, ma per il momento essere cotti a puntino per l’eternità mi sembra abbastanza sgradevole. Che dire, come cantava Jim Morrison: “Come on baby light my fire”.
4. TRADITORI CONTRO GLI OSPITI
Nono cerchio, quarta zona, quella definita Tolomea. Prende probabilmente il nome dal re egizio che tradì il suo ospite Gneo Pompeo Magno. Ci troviamo i traditori contro gli ospiti. Questo tipo di traditori è bloccato nel ghiaccio con il capo riverso. Cosa ci insegna tutto questo? Sempre far scegliere all’ospite il programma da guardare in TV.
5. VIOLENTI CONTRO DIO
Il girone include i bestemmiatori, i sodomiti e gli usurai. I primi in particolare sembrano andare incontro ad una sorte brutale. Avete presente quando in spiaggia correte sulla sabbia rovente per evitare di scottarvi i piedi? Magari approfittando della zona d’ombra procurata da un ombrellone che non è il vostro, invadendo così lo spazio altrui? Ecco, adesso immaginate di mettere i piedi sulla sabbia rovente e poi non potervi muovere. Peggio ancora, immaginate di essere chinati su quella sabbia. Ecco, questo è quello a cui devono andare incontro i bestemmiatori.
6. ADULATORI E LUSINGATORI
“Quivi venimmo; e quindi giù nel fosso
vidi gente attuffata in uno sterco
che dagli uman privati parea mosso.
E mentre ch’io laggiù con l’occhio cerco,
vidi un col capo sì di merda lordo,
che non parea s’era laico o cherco”
Dante, amico mio, non avrei saputo descriverlo meglio, ma per favore evita le parolacce.
7. LADRI
Ci troviamo ancora nelle Malebolgie, in questo caso nella settima. Qui si trovano i ladri, i cui corpi sono dilaniati da serpenti, le mani, che in vita li aiutarono a rubare, sono legate anch’esse da serpenti. Insomma è pieno di serpenti. Qualcuno evidentemente si è appassionato durante la visita al rettilario del Bioparco di Roma.
8. IGNAVI
Siamo nell’Antinferno in questo caso, dove sono punite le persone che in vita, per viltà, non hanno mai fatto del male o del bene. Essi sono costretti a correre dietro ad una insegna, simbolo di nulla, mentre i loro corpi vengono punti da vespe e i piedi rosicchiati da vermi. E sebbene il loro peccato sia il “meno” grave all’interno dell’Inferno, Dante non mostra loro la compassione che mostra ad altre figure incontrate nel suo cammino. “Non ragionam di loro, ma guarda e passa”.
9. SEMINATORI DI DISCORDIA
Nona bolgia. I seminatori di discordia vengono costantemente mutilati da un demone che riapre poi le loro ferite nel momento in cui si rimarginano. Apri e chiudi, apri e chiudi. E’ stressante, per il demone.
10. GOLOSI
Sotto una pioggia di grandine e neve, si rotolano nel loro fango i golosi, mentre i loro corpi sono seviziati da Cerbero, il noto cane a tre teste che tempo addietro partecipò alle riprese del primo film di Harry Potter, recitando con il nome di Fuffi. Ma all’Inferno nessuno si azzarda a chiamarlo così.
+1. LIMBO
Qui si trovano i non battezzati, coloro che principalmente sono nati prima che il cristianesimo prendesse piede. Il motivo per cui compaiono in questa lista è semplicemente perché la loro pena risiede nell’essere stati un po’ sfigati. Non subiscono grandi sofferenze, ma su di loro pende una grossa R di Rosicata illuminata al neon.
Bene, siamo alla conclusione. Dante percorse l’Inferno per la sua amata e io l’ho percorso per voi, solo che di me, con molta probabilità, non festeggeranno il settecentenario. Capita, così va la vita.
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